Sanità e welfare

Pnrr: è polemica in Assemblea sulla sanità

L’assessore Donini: il governo ci toglie risorse destinate a investimenti strategici. Marcella Zappaterra (Pd): “Meloni ha fatto un capolavoro negativo, ora risolva i problemi che ha creato, anche la Corte dei Conti ci dà ragione”. Giancarlo Tagliaferri (Fdi): “Sono stati i governi di centrosinistra a tagliare la spesa sanitaria, questo esecutivo sta invertendo la tendenza”

“C’è preoccupazione per i contenuti del decreto legge 19/2024 che sottrae alle Regioni risorse preziose destinate a investimenti strategici in ambito sanitario”. E’ quanto afferma in Assemblea l’assessore alla Sanità Raffaele Donini, nel corso dell’informativa sugli investimenti legati al Pnc, il piano nazionale complementare di potenziamento del Pnrr. Per la Regione Emilia-Romagna, Donini ha parlato di risorse, precedentemente assegnate e poi sottratte, pari a oltre 98 milioni di euro. “Sono risorse -spiega Donini- già destinate a 10 interventi. Fra questi: il completamento del polo materno Ospedale delle mamme di Parma, i lavori di miglioramento sismico a Modena, sull’ospedale civile di Guastalla e su quello di Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti, sull’ospedale Bellaria di Bologna e su quello di Imola, il cantiere già avviato sul padiglione 3 e per la ricostruzione del padiglione 26 del Sant’Orsola, il nuovo padiglione presso l’ospedale Morgantini-Pierantoni di Forlì, l’avvio del cantiere all’Ospedale Infermi di Rimini. L’assessore alla Sanità sottolinea come “le Regioni e le Province autonome non sono state consultate anticipatamente e non è stato possibile rappresentare le esigenze dei territori. Solo oggi, a fronte di una parziale ammissione di criticità, le Regioni sono state sentite per verificare le conseguenze del provvedimento. Siamo di fronte a una gestione centralistica del Pnrr che esclude le Regioni dalla complessiva governance, relegandole a ruolo di meri soggetti attuatori. Abbiamo intenzione di richiedere l’abrogazione o la radicale modifica di queste disposizioni”.

Numerose le reazioni alla relazione dell’assessore alla Sanità.

“Speriamo che il governo torni indietro rispetto alle scelte fatte, perché in ballo c’è la salute dei cittadini e si tratta di tagli che li danneggiano”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che ricorda: “Spero che su questo tema ci sia ampia condivisione da parte delle forze politiche anche se so che su questo le forze politiche di destra che sostengono il governo non saranno d’accordo con me. Bisogna che la giunta si faccia carico di questi problemi con ancora maggior forza. Votare contro la risoluzione che ho presentato è come votare contro gli investimenti in sanità”.

“Bisogna fare un po’ di operazione verità rispetto alle tante bugie che si sentono su questo governo e la sanità: questo governo ha aumentato i fondi per la sanità, altro che tagli. I fondi in sanità li hanno tagliati i governi precedenti sostenuti dalla sinistra: in 9 anni sono stati tagliati 37 miliardi di euro di fondi per la sanità. Sono i governi Monti, Renzi, Gentiloni e Conte che hanno tagliato la sanità, il governo Meloni sta invertendo la tendenza”, spiega Giancarlo Tagliaferri (Fdi) per il quale “tocca alla Regione fare la propria parte sul tema delle liste d’attesa”.

“Il governo è riuscito a fare un capolavoro in negativo. Speriamo che ora risolva i problemi che ha creato: con il decreto di cui ci ha parlato l’assessore Donini si taglia la sanità, a partire dalla sicurezza dell’antisismica. Tutte le Regioni hanno dato parere contrario al decreto e anche la Corte dei Conti ha confermato le nostre preoccupazioni”, spiega Marcella Zappaterra (Pd) per la quale “questo governo ha scarsa sensibilità e scarsa fiducia riguardo alla sanità territoriale. Vogliamo che il decreto del governo cambi perché altrimenti verrebbero meno numerose forme di finanziamento per la sanità e le scelte verrebbero centralizzate. Il governo deve cambiare il decreto nell’interesse dei cittadini. Speriamo di ritrovarci qui a dichiararci soddisfatti delle modifiche apportate al decreto. Il Pd presenta una risoluzione per sostenere l’attività della nostra Regione unita alla richieste che si agisca sul governo perché il decreto venga cambiato”.

“La relazione dell’assessore Donini conferma come il governo sottostimi il tema della sanità e penalizzi le regione che, come l’Emilia-Romagna, hanno specificità territoriali”, sottolinea Pasquale Gerace (Italia Viva) per il quale “occorre tutelare una sanità pubblica universalistica aumentando gli investimenti”.

“La sinistra è in difficoltà, i veri tagli sulla sanità sono stati fatti negli anni scorsi e mi pare di capire che il governo non abbia detto di no alle proposte delle Regioni di ragionare sul decreto: mi pare che questa informativa dell’assessore Donini sia stata un po’ strumentalizzata, comunque va bene parlarne e confrontarsi. Abbiamo fiducia in chi nelle sedi istituzionali sta trattando”, spiega Daniele Marchetti (Lega).

“La destra è in imbarazzo, si sta facendo il gioco delle tre carte. Il governo ha sottratto fondi al sistema sanitario e l’assessore Donini ha dato numeri importanti: dobbiamo dare un segnale corale che il governo deve cambiare rotta”, sottolinea Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa). “Il governo fa scelte contradditorie in sanità rispetto alle promesse elettorali: occorre che riveda le scelte fatte”, chiarisce Ottavia Soncini (Pd).

“Se tutte le Regioni hanno detto che il decreto del governo è sbagliato e danneggia la sanità pubblica ci sarà un motivo?! Questo sgombera il campo da ogni accusa di strumentalizzazione politica tanto che lo stesso consigliere Daniele Marchetti della Lega dice che bisogna riflettere. Quindi come consiglieri dobbiamo prenderci la responsabilità di difendere la sanità pubblica”, spiega Silvia Zamboni (Europa Verde).

“Non più tardi ieri il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha smentito che ci siano stati tagliati ai fondi Pnrr per la sanità, ma che semplicemente sono stati messi in sicurezza fondi che altrimenti potevano andare perduti”, sottolinea Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “i ministri Fitto e Schillaci hanno confermato alle Regioni che tutti gli interventi saranno finanziati. L’Emilia-Romagna, quindi, non avrà problemi. Essere contro la sanità pubblica è, come hanno fatto governi di centrosinistra, chiudere reparti ospedalieri, bloccare assunzioni, ecc.”.

“Condivido le preoccupazioni delle Regioni per le scelte del governo: anche le Regioni governate dal centrodestra sono preoccupate, le somme in ballo sono molto rilevanti, serve un ripensamento del governo”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), mentre per Valentina Castaldini (Fi) “il dibattito di oggi è l’antipasto di quanto accadrà nella prossima campagna elettorale per le elezioni regionali: si è deciso di aprire uno scontro con il governo. Il nostro interesse, invece, è quello di capire quale sia la vera eredità che la giunta Bonaccini lascerà a chi verrà dopo”.

L’Assemblea ha approvato la risoluzione di Pd-Italia Viva-Lista Bonacccini-ER Coraggiosa-Europa Verde che impegna la giunta a sollecitare il governo a rivedere il decreto e quella del Movimento 5 Stelle affinché il governo rifinanzi il progetto “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.

(Brigida Miranda e Luca Molinari)

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