La Regione Emilia-Romagna, “grazie al dialogo con Poste Italiane, ha già evitato la chiusura di 104 sportelli su 132 previsti nel corso di una precedente riorganizzazione” e quindi “continuerà con i metodi già attivati nel passato, un confronto costruttivo per trovare soluzioni condivise per il bene della comunità”.
Ad assicurarlo è l’assessore al Bilancio, Emma Petitti, rispondendo in Aula a una interrogazione di Igor Taruffi (Sel) che chiedeva “se e come intenda muoversi la Giunta nei confronti del Governo e di Poste Spa per contrastare il provvedimento” che ipotizza la chiusura di numerosi uffici postali in regione.
L’esecutivo regionale, spiega Petitti, “ha ascoltato le sollecitazioni sia delle organizzazioni sindacali che degli enti locali ed è pienamente consapevole dell’importanza della questione, in particolare per quanto riguarda le zone di montagna”.
Il consigliere si è dichiarato “parzialmente soddisfatto” della risposta. Infatti, nel corso dell’illustrazione Taruffi aveva sottolineato più volte, rifacendosi anche ai fenomeni nevosi che hanno colpito molte località dell’Appennino emiliano-romagnolo negli ultimi giorni, la difficoltà per gli enti locali di “dover affrontare emergenze senza alcuna comunicazione o sostegno da parte dei gestori di servizi nazionali”. Secondo il consigliere, “i gestori dovrebbero ammettere che per quanto li riguarda ci sono territori della regione in cui i servizi non sono garantiti e chi ci vive si deve adeguare”, aveva detto Taruffi, “non ci dovremo però più stupire davanti a episodi come il dissesto idrogeologico, dovuti alla mancata manutenzione e alla poca cura del territorio da parte anche dei privati, perché nessuno abita certe zone senza la garanzia di servizi adeguati”.