Il progetto di legge della Giunta che istituisce il direttore assistenziale nella Asl è stato presentato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta dal vice presidente Daniele Marchetti. A illustrare il pdl è stato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Il 19 ottobre in Commissione si aprirà al discussione.
L’assessore Donini ha riferito che il progetto di modifica dell’articolo 3, comma 5, della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 29 (Organizzazione e finanziamento delle Aziende sanitarie) “è atteso da decenni e vuole dare una maggiore responsabilità, nella direzione strategica di una Asl, all’80% delle professioni sanitarie attraverso la figura del direttore assistenziale. Un incarico che di fatto esiste già, ma che non era stabilito con una legge”. Il direttore assistenziale, ha spiegato l’assessore, partecipa alla definizione della policy aziendale e valorizza le professioni sanitarie. Un ruolo che ha già visto la luce nella provincia autonoma di Bolzano, ma che ha anche sollevato numerose critiche da parte dei sindacati dei medici, che hanno sollevato dubbi di costituzionalità. Di contro, il pdl ha avuto l’appoggio di numerosi medici e tecnici delle professioni sanitarie, fra cui gli infermieri. Svolte le verifiche, però, ha proseguito Donini, si è deciso di continuare con il progetto di legge. “Questa figura- ha affermato l’assessore- promuove le competenze professionali assistenziali, perché cura e assistenza sono due facce della stessa medaglia”. Si tratta, ha scandito l’assessore, “di una riforma essenziale per responsabilizzare le figure professionali nelle Asl. Vogliamo far fare un salto di qualità all’organizzazione complessiva”.
Critica la posizione di Marco Lisei, capogruppo di Fratelli d’Italia, il quale si sarebbe aspettato un progetto di legge “che intervenisse sui problemi della sanità, ad esempio sul recupero delle prestazioni arretrate, sul potenziamento della medicina territoriale, sul 60% di medici di base che mancano, sui piani vaccinali da completare, sulla Case della salute che restano ‘cattedrali nel deserto’, sui medici del 118, sugli infermieri spremuti come limoni per affrontare l’emergenza e che hanno ore di straordinario e ferie arretrate”. Invece di tutto questo, ha detto in modo ironico il consigliere, “oggi la soluzione proposta è di creare il direttore assistenziale una ‘importantissima figura attesa da decenni’ che tutti aspettavano. File di medici e di pazienti erano in attesa. Invece di dare risposte ai cittadini si crea un’altra poltrona”.
A Lisei ha replicato Donini: “Il capogruppo di Fdi pone temi di cui discuteremo in futuro. Il consigliere ha fatto una caricatura del tema. La Regione ha diversi progetti di riorganizzazione in corso, fra cui quelli citati da lui. A partire dalla riorganizzazione della medicina territoriale, che fa discutere, ma che trova l’unanimità di tutte le Regioni, anche se c’è il contrasto di organizzazioni sindacali. Quando Lisei parla di reparti od organizzazioni infermieristiche preoccupate sono proprio loro ad essere interessati e sono loro che lo hanno richiesto. Parlare di poltrona è offensivo verso quelle professioni”.
(Gianfranco Salvatori)