I problemi relativi alle concessioni per l’utilizzo di acque pubbliche sotterranee sono al centro di un’interrogazione presentata dalla Lega nord. “Negli anni 2000-2007 sono state presentate delle richieste di concessione per l’utilizzo di acque pubbliche sotterranee- si legge nelle premesse dell’atto ispettivo- a cui sembrerebbe che non sia mai stata data risposta da parte degli Enti preposti e interessati”. Una situazione che si è verificata anche “negli ultimi anni: diversi soggetti hanno spontaneamente presentato ulteriore documentazione per il rilascio della concessione, come la relazione tecnica, la relazione idrogeologica e la prova di pompaggio, e sembrerebbe che anch’essi non abbiano ottenuto nessuna risposta”.
Per questo il Carroccio chiede lumi sulla situazione e in particolare se “sia data facoltà di prelievo d’acqua a chi ha presentato una richiesta di concessione e se questi abbiano l’obbligo del pagamento del canone, anche senza concessione”. Tra le richieste anche quella di sapere se ci sia l’obbligo di “installare il misuratore entro il 2020”, se quest’obbligo “valga solo per le grandi portate e se i pozzi irrigui con una media di 401/s siano esclusi” e infine “come debba comportarsi per il calcolo del canone il soggetto che non abbia la possibilità di installare il misuratore per problemi tecnici di posa all’interno di pozzi dove è in essere una concessione”.
(Andrea Perini)