“Tra i servizi effettuati dal volontariato di protezione civile sono previsti anche gli interventi di Unità cinofile per la ricerca di persone disperse in superficie o travolte da macerie, in collaborazione con le istituzioni”.
A questo proposito, “l’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione Emilia Romagna hanno elaborato, nel 2000, un regolamento di abilitazione delle Unità cinofile da soccorso (Ucs), che contiene le regole per la realizzazione delle prove da superare”.
Ne dà notizia Silvia Piccinini (M5s) in un’interrogazione, in cui riferisce di aver ricevuto segnalazioni secondo le quali la Regione, “per quanto riguarda le abilitazioni per la ‘ricerca di persone disperse in superficie’”, utilizzerebbe “molto personale (funzionari regionali, commissari volontari di protezione civile e volontari di supporto)” a cui verrebbe “rimborsatovitto e alloggio” e “una struttura apposita, la Tenuta Montebello di Modigliana (Fc), per il conseguimento degli esami annuali, rimborsando l’associazione che la gestisce”.
Da altre segnalazioni riguardanti l’abilitazione alla “ricerca di persone travolte da macerie”- aggiunge la consigliera- emergerebbe che la Regione “ha stanziato finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di tre campi di macerie, a Fidenza (Pr), a Lugo di Romagna (Ra) e a Massa Finalese (Mo)”: il primo- spiega- “non sarebbe più utilizzato per gli esami dal 2012 e sarebbe privo di assicurazione e gestito privatamente”; il secondo, “non sarebbe più utilizzato per gli esami dal 2014, ma risulterebbe attualmente attivo, assicurato e riconosciuto dall’Ente nazionale della cinofilia Italiana come campo Enci e, attualmente, sembra che l’associazione che lo gestisce lo metta a disposizione di quelle associazioni di protezione civile, provenienti da tutte le regioni italiane, che vogliono addestrare i loro cani”; l’ultimo campo macerie, infine, “risulterebbe non in regola con la normativa vigente, come riportato da alcuni quotidiani locali”.
Piccinini riferisce inoltre che, da altre segnalazioni, sarebbe emerso che per le abilitazioni alla “ricerca di persone travolte da macerie”, la Regione avrebbe “già identificato, per lo svolgimento degli esami, il campo macerie della Croce rossa in località Bresso a Milano”.
La consigliera ricorda anche che l’Enci “svolge da decenni esami di abilitazioni per le attività citate, rilasciando specifici brevetti validi su tutto il territorio nazionale” e che numerose Regioni italiane “si affidano al regolamento Enci e ai loro brevetti per abilitare le unità cinofile presenti sul proprio territorio”, a costi che sarebbero “molto inferiori rispetto a quelli sostenuti per conseguire le abilitazioni regionali rilasciate dall’Agenzia Regionale dell’Emilia-Romagna”, che, tra l’altro, avendo “valore e operatività solo regionale, costringono le Associazioni che vogliono operare al di fuori dei confini regionali, a conseguire anche i brevetti Enci, con aumento dei costi e con grande dispendio di tempo e energie”.
Piccinini chiede quindi alla Giunta se sia a conoscenza delle prassi riguardanti le abilitazioni regionali delle unità cinofile da soccorso, a quanto ammontino le risorse impiegate dal 2000 a oggi per queste abilitazioni e quelle utilizzate negli anni precedenti all’introduzione delle abilitazioni regionali.
La consigliera vuole quindi sapere se siano stati effettivamente erogati finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di campi di macerie, in caso di risposta positiva, a quanto ammontino e a chi siano stati concessi e quali siano i criteri che hanno permesso di selezionare i componenti della commissione esaminatrice utilizzata dalla Regione per le abilitazioni.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)