“A che punto è l’interlocuzione con il governo relativamente al decreto interministeriale sull’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle comunità energetiche?”
A porre il quesito all’esecutivo regionale è Federico Amico (ER Coraggiosa) il quale sottolinea come le direttive di Parlamento europeo e Consiglio abbiano modificato il quadro di riferimento per il settore “demandando l’individuazione in via generale delle zone reputate idonee e non idonee all’installazione di impianti a uno o più decreti interministeriali”.
Amico, rimarcando come tali atti di governo siano “attesi da tempo”, ricorda che la loro pubblicazione determinerebbe anche lo sblocco dei due miliardi di fondi previsti specificamente dal PNRR. Per l’esponente di ER Coraggiosa, la situazione creatasi “determina una grave incertezza del quadro giuridico di riferimento per gli operatori del settore e per le pubbliche amministrazioni competenti a curare la formazione dei titoli amministrativi necessari all’installazione e all’esercizio degli impianti.”
In fase di replica l’assessore allo Sviluppo economico e Green economy Vincenzo Colla ha confermato come “i decreti attuativi debbano essere assunti dai ministeri dell’Ambiente, della Cultura e dell’Agricoltura, necessitano dell’approvazione in sede di Conferenza unica e si sarebbero dovuti assumere entro metà maggio 2022. Ad oggi, complice anche l’avvicendamento governativo avvenuto lo scorso autunno, non c’è stato alcun riscontro alle svariate richieste di ripresa dell’interlocuzione tra Governo e Regioni”.
Per quanto riguarda invece il decreto di incentivazione delle comunità energetiche, Colla ricorda come “il ministero ha avviato un confronto con le Regioni in merito all’attuazione della misura del PNRR ed è stata avviata una consultazione pubblica a cui la Regione ha partecipato. Ci risulta che il ministero abbia mandato alla Commissione europea il testo contenente i nuovi incentivi sia per le comunità da realizzare in attuazione del PNRR sia per le altre. Ad oggi, il testo inviato in Commissione non è stato consegnato formalmente alle Regioni, nonostante una richiesta formulata anche attraverso il Coordinamento Energia”.
Federico Amico si è detto “soddisfatto dalla risposta, molto meno dai contenuti perchè, nonostante siano passati oltre cento giorni dall’insediamento del governo, questo fondamentale passaggio per definire la trasformazione energetica del nostro Paese non è considerata con la stessa urgenza applicata per il ponte sullo stretto di Messina”. Amico, ha poi ribadito come questa “latitanza” stia pesantemente frustrando le aspettative di molte comunità, tra cui l’Emilia-Romagna, dove la costituzione delle comunità energetiche “ha riscontrato un interesse ben superiore alle aspettative”.
(Luca Boccaletti)
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