Sanità e welfare

Amico (ER Coraggiosa): “Favorire l’accesso al Registro unico del terzo settore ai soggetti associativi”

Il consigliere chiede anche che l’istituto del 5 per mille rimanga prerogativa del solo no profit. Il sottosegretario Baruffi: “Massima attenzione affinché il passaggio al Registro unico non impatti negativamente”

Federico Amico (ER Coraggiosa) attraverso un’interrogazione a risposta immediata in aula chiede “quali azioni si stiano intraprendendo per favorire l’accesso al Registro unico del terzo settore dei soggetti associativi, in modo da accompagnare gli stessi a un ingresso ordinato, corretto e legittimo, e per far sì che l’istituto del 5 per mille rimanga prerogativa del solo no profit, patrimonio essenziale per il nostro territorio e per tutto il Paese”.

“La riforma del terzo settore – ha commentato il consigliere – non può avere come solo esito la professionalizzazione di un ambito a forte vocazione volontaristica, costringendo le associazioni ad adempimenti formali e burocratici senza riconoscerne il valore intrinseco. Se, al termine del processo di istituzione del Registro, si dovesse verificare un’eccessiva riduzione dei soggetti che finora hanno fatto parte del terzo settore, saremmo di fronte a una profonda sconfitta. L’entrata in piena attivazione del Registro unico comporta il rischio che molti più soggetti di quelli già censiti dal Registro regionale intenderanno accedere a quello nazionale. Un patrimonio che è stato determinante durante la pandemia, una risorsa fondamentale da sempre presente nella vita quotidiana delle nostre città, che non possiamo perdere”.

La risposta del sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi: “La Regione ha attivato un importante sforzo e negli ultimi due anni ha stanziato oltre 17 milioni di euro per il terzo settore e l’associazionismo. Massima attenzione affinché il passaggio al Registro unico non impatti negativamente. Per facilitare la trasmigrazione è stata attivata una collaborazione con il terzo settore al fine di definire modalità e tempi. Ad oggi hanno aderito 33 reti che rappresentano oltre 2mila associazioni. Per poter modificare gli statuti abbiamo chiesto di poter prorogare i termini”.

Il consigliere si è detto soddisfatto: “Stiamo affrontando una transizione del terzo settore molto complessa per quanto riguarda gli adempimenti burocratici. Speriamo si possa recuperare anche sul fronte dei ristori”.

(Lucia Paci)

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