Sanità e welfare

Amico (ER Coraggiosa): “Poche le strutture per la salute mentale”

Nell’interrogazione viene chiesto di monitorare i casi di giovani con disturbi neuropsichici e i fabbisogni per ciascuna provincia. L’assessore Donini: “La Regione monitora le psicopatologie e intende dar vita a progettualità residenziale”

Monitorare i casi di giovani con disturbi neuropsichici in Emilia-Romagna, le strutture residenziali NPIA (Neuropsichiatria infanzia e adolescenza) esistenti e i fabbisogni provincia per provincia, cercando soluzioni idonee, soprattutto nei contesti di assoluta carenza, come la provincia di Reggio Emilia, in attesa di strutturare un piano capace di rispondere ai bisogni di salute mentale delle ragazze e dei ragazzi. Lo chiede Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) con un’interrogazione a risposta immediata.

“In provincia di Reggio Emilia -ha spiegato il consigliere- si registrano numerosi casi di accessi psichiatrici di minori ricoverati nei reparti per adulti, in attesa di essere trasferiti in strutture residenziali per adolescenti a Parma o a Modena, non essendovi sul territorio reggiano una struttura residenziale dedicata alla neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Secondo i dati dell’Ausl reggiana, il numero di pazienti in carico al consultorio giovani Open G si è moltiplicato dopo la pandemia: dalle 260 richieste del 2019 si è passati alle 1.039 del 2021. Nel 2021 sono stati 92 i casi gravi che sono stati inviati ai centri di salute mentale. Reggio Emilia risulta, inoltre, insieme a Piacenza, Modena e Ferrara, il territorio dove si è verificato un maggiore aumento di pazienti tra gli 11 e i 17 anni dei servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Non c’è salute mentale senza un adeguato investimento strategico sull’infanzia e sullo sviluppo neuropsichico”.

Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Questo è un tema di attualità e di prospettiva. Le misure per la pandemia hanno impattato molto sui più giovani. Cresce il numero di minori che si rivolgono alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. In questo contesto la Regione ha attivato il monitoraggio dei servizi dedicati alle psicopatologie e al disagio adolescenziale ed è stato costituito un gruppo ancora attivo, in collaborazione con l’Istituto superiore della sanità, per verificare l’impatto nella fascia di età fino ai 25 anni. L’Emilia-Romagna e l’Iss hanno inoltre attivato una rete interregionale per sviluppare un’analisi mirata. Attualmente sono 12 le Regioni che collaborano con noi fornendo dati di confronto. Sono previste anche azioni coordinate per la prevenzione dei disturbi psichiatrici e la cura della salute mentale. Per far fronte alla situazione sono stati stanziati oltre 2 milioni di euro per un progetto a sostegno dei giovani nella fascia di età 11-17 anni, in base alle segnalazioni delle Ausl. L’obiettivo è dar vita a progettualità residenziale”.

Il consigliere si è detto soddisfatto: “Questo fenomeno sta mostrando una crescita preoccupante e l’intervento della Regione a sostegno delle Ausl, per dare risposte alle criticità, è un passaggio importante, il primo per costruire un processo più ampio che arrivi a identificare delle strutture in ciascuna provincia. Serve anche sollecitare il governo per attivare risorse statali adeguate per realizzare questi obiettivi”.

(Lucia Paci)

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