“Intervenire presso il governo e in particolare il ministero dell’Economia e delle Finanze, perché, alla luce delle sentenze passate in giudicato relative all’eccidio di Cervarolo, vengano erogati i ristori per i danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti sul territorio italiano o, comunque, a danno di cittadini italiani da parte delle forze del Terzo Reich, nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945”.
Questo la richiesta che la prima firmataria Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), unitamente alle colleghe del Pd Ottavia Soncini e Roberta Mori, rivolge alla giunta regionale ricordando l’intricata vicenda del così detto ‘armadio della vergogna’ che nel 1994 portò alla scoperta di numerosi promemoria (tra questi anche quelli inerenti l’eccidio di Cervarolo) redatti dai corpi speciali britannici, consegnati all’amministrazione giudiziaria italiana e non presi in considerazione per svariati decenni.
La capogruppo ricorda le atrocità commesse nell’appennino reggiano dalle truppe del Terzo Reich nella parte conclusiva della Seconda Guerra Mondiale a pochi giorni dall’ottantesima commemorazione dell’eccidio e richiama il Decreto-Legge per ulteriori misure urgenti nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza del 2022 che prevedeva un Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich tra il 1939 e il 1945, dopo che la Repubblica Federale di Germania, a fronte di sette ergastoli comminati e del risarcimento del danno causato, ha rifiutato di adempiere a quanto disposto dalle sentenze.
Nello specifico, Bondavalli ricorda poi come nonostante le disposizioni legislative “non sono ancora stati liquidati i risarcimenti agli aventi diritto, vale a dire i discendenti delle persone barbaramente massacrate nell’eccidio nazifascista di Cervarolo in quanto il Ministero dell’Economia avrebbe dichiarato irricevibile la richiesta presentata per difetti nelle verifiche istruttorie e nell’acquisizione degli elementi disponibili”.
Bondavalli, nel rimarcare come si sia in presenza di sentenze passate in giudicato, paventa quindi il rischio che “a ottanta anni dall’eccidio, ancora non si dia corso ad azioni coerenti con il riconoscimento dei crimini di guerra avvenuti e dei danni conseguenti”.
In risposta ai quesiti posti, l’assessore alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori ha dichiarato di “condividere pienamente le preoccupazioni esposte perchè l’Emilia-Romagna è un territorio profondamente toccato dalle vicende della Seconda Guerra Mondiale che ha prodotto numerosi atti di barbarie commessi dalle truppe nazifasciste. La vicenda dell’eccidio di Cervarolo è particolarmente intricata perchè a fronte delle sentenze di condanna la Germania rifiuto il pagamento dei danni a seguito dell’accordo con l’Italia del 1950. Questo portò il governo Draghi a prevedere la costituzione del Fondo di 61 milioni gestito dal MEF. Spiace però rilevare che sono stati registrati diversi ricorsi da parte dell’Avvocatura dello stato contro la richiesta di accesso al Fondo e ciò ha determinato delle inaccettabili lungaggini. Per questi motivi, la Regione supporterà convintamente le richieste avanzate dagli eredi dell’eccidio di Cervarolo e ricordo anche comne proprio di recente il Presidente Bonaccini abbia scritto al Ministro della difesa Guido Crosetto per il conferimento di una ricompensa al valor militare per le 19 persone uccise poche settimane dopo l’eccidio di Cervarolo nel comune di Villa Minozzo. Cervarolo e Villa Minozzo sono quindi luoghi cruciali per il percorso della memoria che stiamo allestendo con il progetto sulla Linea Gotica”.
Bondavalli si è detta “soddisfatta dell’appoggio che la Regione garantirà agli eredi per questa ingiustificabile lentezza attuata dallo Stato italiano dopo sentenze di chiara colpevolezza e che mina la fiducia nelle istituzioni”.
(Luca Boccaletti)