Ambiente e territorio

Question Time Burani (Avs): “No all’installazione sregolata di fotovoltaico su terreni agricoli”

“In assenza di un quadro normativo chiaro e definito molti comuni sono in difficoltà”, ha risposto la Sottosegretaria Rontini

Paolo Burani (Avs) chiede alla Regione se sia a conoscenza delle tempistiche certe o degli impegni formali comunicati dal governo per l’emanazione del nuovo decreto ministeriale sulle aree idonee, al fine di colmare il vuoto normativo che sta esponendo i Comuni a pressioni speculative e a decisioni amministrative in assenza di criteri omogenei, vincolanti e rispettosi della tutela del paesaggio e del suolo agricolo.

“Il Consiglio dei Ministri, nella riunione dell’11 settembre 2025, ha approvato, in via preliminare, un decreto legislativo volto a introdurre disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 190 del 25 novembre 2024, relativo alla disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili”, spiega il consigliere. “Esaminando l’articolato – continua – parrebbero emergere profonde criticità per la tutela del territorio: le ‘zone di accelerazione’ (art. 12) potrebbero rendere il parere paesaggistico non vincolante per migliaia di piccoli impianti fotovoltaici, escludendo di fatto la via anche per progetti di grande entità, pur se ubicati su aree agricole o naturali di pregio. In questo modo si consentirebbe l’installazione su vasti terreni coltivati senza criteri operativi chiari per preservare la biodiversità o le tradizioni agroalimentari, aprendo la strada a una diffusa ‘industrializzazione’ del paesaggio rurale”.

Il consigliere ha ricordato che a fine agosto il sindaco di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, Matteo Nasciuti, ha annunciato la contrarietà della sua amministrazione e l’irricevibilità alla richiesta per un maxi-impianto fotovoltaico nel territorio del suo comune, vicino al confine con Albinea.

“L’attuale ritardo del Governo nell’emanare il nuovo decreto ministeriale sulle aree idonee, unito alla normativa correttiva del DLgs 190/2024 che parrebbe indebolire i controlli ambientali e paesaggistici, sta creando un terreno fertile per una speculazione edilizia di massa sotto forma di ‘energia verde’”, da qui l’interrogazione a risposta immediata in aula di Burani chiede alla Giunta se sia a conoscenza delle tempistiche certe o impegni formali comunicati dal Governo per l’emanazione del nuovo decreto ministeriale sulle aree idonee.

“Questa interrogazione ci consente di fare un punto su un tema che sta a cuore a noi e a tantissime amministrazioni comunali, – risponde la Sottosegretaria Manuela Rontini -. Veniva citato il sindaco di Scandiano, ma avremmo potuto citare anche quello di Argenta o di tanti altri comuni che quotidianamente ci scrivono perché, in assenza di un quadro normativo chiaro e definito, sono in difficoltà. Lo scorso 13 maggio, il Tar del Lazio ha annullato l’articolo 7 commi 2 e 3 del cosiddetto decreto aree idonee, con l’obbligo per le amministrazioni ministeriali, di rieditare i criteri per l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, entro il termine di 60 giorni dalla notifica della sentenza senza vincoli di contenuto, ma nel rispetto di quanto specificato nella sentenza stessa. Avverso la sopraccitata sentenza, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il ministero dell’Agricoltura e quello della Cultura hanno depositato, in data 14 luglio 2025, un ricorso in appello con istanza cautelare presso il Consiglio di Stato. Fino all’esito di questo percorso giudiziario, che richiederà un periodo di tempo non breve, continua quindi a trovare applicazione la disciplina statale e regionale previgente, circa i criteri localizzativi degli impianti, che trova soprattutto nella delibera approvata da questa Assemblea legislativa nel 2023, la numero 195, la sua principale fonte di regolazione”.

Il consigliere Burani ha replicato dicendo di ritenersi soddisfatto: “Sono centinaia i comuni che si trovano nella stessa condizione; se questo correttivo dovesse essere effettivamente inserito andremo a togliere ancora di più ai comuni la possibilità di incidere sulle scelte”.

(Giorgia Tisselli)

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