Parità, diritti e partecipazione

Castaldini (Fi): esecuzione penale esterna, sostenere le comunità educanti

La risposta dell’assessore Taruffi: “Condividiamo la necessità di potenziare questi percorsi di accompagnamento rivolti ai detenuti. Importante reinserire queste persone nel proprio tessuto sociale di riferimento. Per questo abbiamo attivato progetti dedicati”

“Supportare economicamente i percorsi di esecuzione penale esterna esistenti sul territorio, come ad esempio le comunità educanti”.

La richiesta arriva, con un’interrogazione a risposta immediata in aula, da Valentina Castaldini (Forza Italia).

“Il garante regionale dei detenuti – spiega la consigliera – in commissione Parità ha riferito che nel 2023 la presenza media dei detenuti è stata di 3.339 persone, di cui 144 donne e 1.610 stranieri. Il tasso di sovraffollamento è stato in media del 111,10% e il valore massimo raggiunto è stato di 114,87%, mai si è scesi sotto la capienza regolamentare. I condannati non definitivi (appellanti, ricorrenti e con posizione mista) arrivano all’11,43% e quelli in attesa di primo giudizio al 12,57: la maggior parte dei detenuti sono definitivi (74,43% in media sul totale della popolazione detenuta, 69,93% per gli stranieri). Sotto l’aspetto della durata della pena i dati dimostrano che una quota importante dei detenuti, il 35%, presenta un residuo pena ridotto e tale da, in via ipotetica, permettere l’accesso a benefici o a misure alternative alla detenzione, mentre i detenuti con la pena all’ergastolo complessivamente arrivano a poco meno di 190”.

Esistono nel territorio emiliano-romagnolo – rimarca la capogruppo di Forza Italia – comunità educanti riconosciute ufficialmente come APAC (associazione, nata in Brasile, che ha come obiettivo l’umanizzazione della pena) che vantano ottimi risultati di reinserimento. Infatti, i casi di recidiva tra chi segue questo tipo di percorsi sono al 15%, mentre per il resto dei detenuti il dato è pari al 70%”. “Ad oggi – prosegue – queste comunità non ricevono nessun contributo per l’accoglienza dei detenuti. Inoltre, il costo per ognuno dei detenuti accolti è di 35 euro al giorno, contro i 140 euro che investe l’amministrazione penitenziaria”.

Nell’atto si legge che “nel corso di questa legislatura sono state approvate all’unanimità, sul tema, due risoluzioni, ma non ancora resi attuativi”.

La risposta arriva in aula dall’assessore regionale Igor Taruffi: “Condividiamo la necessità di potenziare questi percorsi di accompagnamento rivolti ai detenuti. E’ importante reinserire queste persone nel proprio tessuto sociale di riferimento e per questo abbiamo attivato progetti dedicati”.

La replica di Valentina Castaldini: “L’assessore si è concentrato sul sistema carcerario interno, ma serve mettere in piedi una rete di supporto esterna, sostenendo le comunità educanti attive sul territorio”.

(Cristian Casali)

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