Sanità e welfare

Castaldini (Fi): “Garantire minori costi per l’acquisto dei farmaci”

La consigliera chiede di ripensare gli approvvigionamenti. L’assessore alla Sanità: “Emilia-Romagna virtuosa nella spesa farmaceutica”

Intervenire sull’approvvigionamento dei farmaci da parte del Sistema sanitario regionale per garantire minori costi e la medesima qualità offerta rispetto alle altre Regioni. È quanto richiesto da Valentina Castaldini (Forza Italia) attraverso un’interrogazione a risposta immediata.

“La spesa farmaceutica quest’anno è più alta 81 milioni e la buona sanità non può prescindere dall’uso farmaci che sono alla base della cura e devono essere pagati nel modo corretto -ha sottolineato la consigliera-. Come siamo riusciti a spendere così tanto più dello scorso anno? Visti i problemi strutturali nella gestione della sanità, alla luce del buco di bilancio, anche l’approvvigionamento dei farmaci è un tema su cui stare molto attenti ed essere scrupolosi per la voce di spesa. Secondo un’indagine Anac le Regioni pagano i farmaci a un prezzo superiore a quello di riferimento. La Regione Emilia-Romagna ha comunicato il prezzo al 2019 di 96 farmaci per un totale di 143.778.028 euro, risultando la seconda per entità di spesa dopo il Lazio. L’emergenza Covid aveva portato alla collaborazione tra numerose direzioni sanitarie, anche di regioni diverse, riuscendo ad avere uniche centrali d’acquisto per i principali prodotti mentre oggi l’Emilia-Romagna ha deciso di concorrere da sola. Sono quindi opportuni interventi per assicurare l’acquisto riducendo la spesa”.

Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Un riallineamento della spesa sarebbe stato possibile usando riaccantonamenti che invece servono per pareggiare il bilancio in ragione del mancato rimborso delle spese per il Covid e per le spese energetiche. L’Emilia-Romagna è virtuosa nella spesa farmaceutica. La differenza tra prezzo medio e prezzo di riferimento è inferiore nella maggior parte delle referenze per le quali, nel 2019, abbiamo registrato un risparmio di 72 milioni di euro”.

La consigliera si è detta non soddisfatta: “Quest’anno a causa del buco della sanità dobbiamo rinunciare a terzo settore, scuola e cultura. Di questo si deve prendere atto”.

(Lucia Paci)

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