“Le attuali condizioni climatiche, quali l’ondata di caldo anomalo e la forte siccità, possono pregiudicare e peggiorare i movimenti franosi in corso e quali azioni intente attuare la Regione nel caso della frana verificatasi a Gessi di Zola Predosa, in provincia di Bologna, e in tutti gli altri casi monitorati”.
A chiedere chiarezza su eventuali nessi tra il grande caldo di questi giorni e le frane, con un’interrogazione discussa in aula, è Valentina Castaldini (Fi), che ricorda alla giunta come “l’aumento dell’erosione del suolo, diminuendone la sua capacità di invaso naturale di raccolta delle acque meteoriche, è destinato ad esacerbare sia il rischio di siccità sia il rischio idrogeologico, con conseguenze per ora non adeguatamente considerate”.
Netta la risposta dell’assessora all’Ambiente Irene Priolo per la quale “sul territorio regionale abbiamo 90mila frane, le stagioni non piovose e di siccità sono quelle in cui le frane sono più ferme. Quanto avvenuto a Zola Predosa è un caso specifico particolare dovuto a crolli, affermo che al momento non ci sono elementi per collegare la frana con la siccità di questi giorni”. Priolo ha anche ricordato gli interventi fatti e programmati dalla Regione in questi ultimi anni e quanto previsto per il futuro.
Parole alla luce delle quali Castaldini si dice soddisfatta: “Sono preoccupata per i fondi Pnrr: in questi mesi la Regione ha avuto occasioni eccezionali ma non era pronta, i fondi Pnrr potevano essere utilizzati per mettere in sicurezza il suolo, ma il cassetto con i progetti è abbastanza vuoto e la Regione non è riuscita a programmare con lungimiranza gli interventi per il suolo”.
(Luca Molinari)