Nel marzo scorso il governo Draghi, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dagli agricoltori per l’acquisto di gasolio, riconobbe un credito di imposta pari al 20%. Nonostante la misura sia stata prorogata anche durante il terzo trimestre del 2022, il consigliere Matteo Daffadà (Pd) informa, in un question time, che “dall’interpretazione letterale della norma sembra che i quantitativi di carburante da tenere in considerazione siano esclusivamente quelli riferiti alla trazione dei mezzi agricoli e pertanto rimarrebbero escluse le quantità utilizzate per l’irrigazione”.
Il consigliere parmigiano, rimarcando come a causa della siccità prolungata siano stati praticati prolungati periodi di irrigazione che hanno comportato una spesa extra di carburante, chiede alla giunta regionale “se è a conoscenza della criticità evidenziata e se ritenga opportuno farsi promotrice presso il Ministero competente affinché le aziende agricole si vedano riconosciuto il credito d’imposta anche per il carburante utilizzato per i fabbisogni d’irrigazione”.
Il sottosegretario alla presidenza della giunta Davide Baruffi, in fase di replica, ha ricordato come l’Emilia-Romagna ha già proceduto nel 2022 a integrare le assegnazioni con quantitativi aggiuntivi di carburante per le colture irrigue e i fabbisogni d’irrigazione e ha confermato “come la Regione procederà senz’altro nei confronti del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare per estendere il credito d’imposta anche alle attività di irrigazione”.
Matteo Daffadà si è dichiarato soddisfatto delle risposte ottenute “in quanto la Regione si conferma vicina alle tematiche del mondo agricolo con un impegno specifico per combattere gli eventi siccitosi”.
(Luca Boccaletti)