Quali sono le azioni che la Regione intende attuare per salvaguardare i lavoratori bolognesi della Rotopress International Srl? Lo chiede, con un’interrogazione a risposta immediata in Aula, ER Coraggiosa.
Il gruppo assembleare ha ricordato che “Rotopress è di proprietà al 67% del marchigiano Gruppo Pigini e al 33% della Poligrafici Printing, controllata del Gruppo Monrif, proprietario delle testate QN, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, e nel 2017 ha acquisito l’attività della Grafica editoriale Printing, di proprietà dello stesso Gruppo Monrif. Il passaggio è stato motivato con la necessità di potenziare il polo di stampa bolognese. Alla nuova società sono passati 48 dei 67 dipendenti. Invece degli investimenti promessi, si è assistito a una produzione a singhiozzo, cassa integrazione e licenziamenti. Dall’11 maggio scorso davanti allo stabilimento di via Mattei a Bologna, i 37 lavoratori della Rotopress, messi in cassa integrazione straordinaria, sono in presidio permanente. La Città Metropolitana di Bologna ha già convocato diversi tavoli di salvaguardia ma finora non sono emerse garanzie sufficienti”.
Il sottosegretario alla presidenza ha spiegato: “Sulla sede operativa di Bologna, che interessa 37 lavoratori, l’assessorato allo Sviluppo economico segue attentamente le fasi di confronto partecipando al tavolo della vertenza. Come motivazione delle scelte aziendali che hanno portato all’uso degli ammortizzatori sociali, sono stati indicati il costo dell’energia e delle materie prime. Il prossimo incontro tra dirigenza e sindacati è convocato per il 16 giugno e l’invito è di compiere uno sforzo per la risoluzione della vertenza. Continueremo a seguire gli sviluppi”.
ER Coraggiosa ha replicato: “Rimane preoccupazione per la vertenza. Pur essendo in una fase in cui ci auguravamo un rilancio occupazionale, ci troviamo a fare i conti con diverse vertenze nella nostra regione. L’aumento dei costi energetici è certamente elemento di preoccupazione ma non vorrei diventasse ‘pretesto’ di certe scelte aziendali. Se necessario, occorre valutare di portare la vertenza al tavolo della Regione”.
(Lucia Paci)
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