La giunta riferisca sugli sviluppi della crisi della Gaggio Tech srl, con particolare riguardo ai risultati delle iniziative assunte dalla Regione Emilia-Romagna per tutelare i lavoratori e salvaguardare il sito produttivo. A chiederlo, con un’interrogazione immediata in aula, è la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti.
“La società Gaggio Tech srl, insediata nello stabilimento ex Saga Coffee di Gaggio Montano – spiega Evangelisti -, è subentrata nel 2023 nell’ambito di un progetto di reindustrializzazione che coinvolgeva le aziende Minifaber e Tecnostamp Triulzi Group, con il sostegno delle istituzioni regionali e locali. Le quote societarie di Gaggio Tech erano detenute al 60% da Tecnostamp Triulzi Group e al 40% da Minifaber spa. Il progetto di rilancio era stato sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i fondi previsti dalla Legge regionale 14/2014: ma nei primi mesi del 2025 è stata comunicata la messa in liquidazione volontaria della Gaggio Tech da parte del socio di maggioranza, senza alcun confronto preventivo con istituzioni e sindacati, coinvolgendo oltre 131 lavoratori”. Ricostruendo la vicenda, Evangelisti ricorda la pubblicazione, nel mese di ottobre, dell’avviso di cessione del ramo d’azienda con scadenza al 15 novembre per la manifestazione di interesse relativa al ramo aziendale stesso, comprendente linee produttive, personale, utilizzo degli spazi e autorizzazioni.
Un percorso in via di definizione e che ha visto, fra le sue tappe, la convocazione di un incontro al ministero del Lavoro lo scorso 29 settembre per l’esame della richiesta di cassa integrazione straordinaria per cessazione e l’attivazione di un tavolo di salvaguardia da parte della Regione che ha sospeso l’erogazione dei fondi previsti dalla legge regionale 14/2014. “Risulta programmata per il 5 dicembre – afferma poi Evangelisti – la visita del presidente de Pascale presso lo stabilimento, rinviata nelle scorse settimane per verificare la possibilità di fornire risposte concrete alle richieste emerse al Tavolo regionale”.
A rispondere in aula ai quesiti della consigliera Evangelisti è l’assessore al Lavoro Giovanni Paglia. “Attualmente ci sono 25 lavoratori in affitto di ramo d’azienda presso Minifaber – afferma – e l’azienda è in composizione negoziata della crisi”. “Di movimenti ce ne sono – conferma poi l’assessore – e sarebbe sbagliato, in questa fase, lanciare un messaggio negativo. Non entro ancora nel dettaglio di questi movimenti e di situazioni che sono ancora in divenire, cosa che faremo non appena avremo elementi in più, magari anche prima del 5 dicembre. Il tentativo è quello di continuare a mantenere un presidio industriale forte incentrato intorno alla realtà di Minifaber, con l’uscita evidentemente di quello che è l’attuale socio di maggioranza. In altre parole, una società che ‘cambierebbe pelle’, rafforzando quello che è l’attuale ramo in affitto d’azienda, che può rappresentare il perno del processo di reindustrializzazione. Un percorso che dovrebbe poi concludersi con l’acquisto del ramo d’azienda. Questo è ciò che auspichiamo e su cui stiamo lavorando: certo, speriamo anche in proposte e richieste esterne che siano affidabili e concrete, ma ad oggi, per la parte che riguarda la lavorazione della plastica, non ce ne sono”.
La consigliera Evangelisti, nella sua replica, si è detta “parzialmente soddisfatta” della risposta. “La risposta in realtà non l’ho avuta conclude -, ma abbiamo appreso che c’è un lavoro in divenire. Credo che i ringraziamenti vadano prima di tutto ai lavoratori, che ci hanno creduto e ci credono e che auspicano un cambiamento con un investimento sicuro. Chiediamo che siano valutati tutti gli investitori potenzialmente interessati: la preoccupazione è che si cerchi una soluzione frettolosa e non si pensi a ragionare in grande. Questo territorio ha ancora un grande potenziale da esprimere e bisogna tenerne conto”.
(Brigida Miranda)



