Destinare ulteriori risorse all’Ente per i Parchi e la biodiversità – Parco del Delta del Po (ente gestore delegato dalla Regione Emilia-Romagna) per il Sito di importanza comunitaria (Sic) Marino Alto Adriatico, affinché si possa avviare un monitoraggio straordinario, con particolare attenzione alle interferenze con le attività economiche (presunto danneggiamento dei filari degli allevamenti delle cozze). Lo chiede il Partito democratico con un’interrogazione a risposta immediata a firma di Marco Fabbri e Marcella Zappaterra.
“L’area di 31.160 ettari al largo delle coste del delta del Po -ha ricordato Fabbri- è un Sic marino che convive con diverse attività, fra cui il diporto, la pesca a strascico, la mitilicoltura e le attività del poligono militare di Foce Reno. Attualmente queste attività presentano ‘interferenze’, tra cui alcune presunte e non verificate, come il danneggiamento di vivai di cozze da parte di tartarughe marine il cui monitoraggio è realizzabile con le fototrappole acquatiche utili anche a misurare l’eventuale riconoscimento a carico dei pescatori dei danni da parte della fauna ittica”.
Inoltre, ha aggiunto Fabbri “entro il 2023 verranno attivati ulteriori attività come il rigassificatore di Ravenna e nelle intenzioni del governo è possibile la riattivazione di concessioni di idrocarburi per cui è fondamentale avere una fotografia aggiornata della situazione che comprenda censimenti quali-quantitativi delle acque della fauna ittica e dei microrganismi”.
Ha risposto l’assessore a Turismo e commercio Andrea Corsini: “L’ente di gestione del Sic nel 2021 ha approvato misure di conservazione del sito stesso mentre la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto un protocollo d’intesa per gestire le risorse dedicate e nel quale sono state indicate le attività prioritarie del sito tra cui rientrano: ricerca, studi e monitoraggio, sostegno alle imprese ittiche, promozione di attività dimostrative, sorveglianza, divulgazione e sensibilizzazione. Al momento non sono note criticità ed eventuali interferenze nei confronti della conservazione della biodiversità saranno verificate”.
Il consigliere si è detto non soddisfatto: “Questa risposta delinea attività che già conoscevo. Le attività sono in parte da aggiornare anche alla luce di nuovi elementi come l’attivazione del rigassificatore e la possibile riattivazione di alcune concessioni legate agli idrocarburi. Le risorse ad oggi sono importanti ma non sufficienti. I monitoraggi sono necessari, per cui sollecito a riprendere in considerazione quanto richiesto”.
(Lucia Paci)