“Mettere a disposizione di tutti i soggetti coinvolti in questi progetti, Comune di Bologna e Tper per gli autobus del capoluogo regionale nonché Regione Toscana per la linea ferroviaria faentina, le proprie competenze per dimostrare l’insostenibilità economica e l’incompatibilità ambientale dell’utilizzo del vettore energetico idrogeno”.
E’ la richiesta che Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) rivolge all’esecutivo regionale per opporsi al Comune di Bologna-Tper per l’acquisto con un progetto finanziato dai fondi PNRR di 127 autobus alimentati a idrogeno e della Regione Toscana (gestore della linea ferroviaria non ancora elettrificata Firenze-Faenza) che sarebbe candidata alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto su rotaia.
Chiarendo bene come “l’idrogeno molecolare, non essendo disponibile in natura, deve essere prodotto artificialmente da composti in cui è legato, come ad esempio metano (biometano) o acqua, e per farlo serve energia per il processo di estrazione che comporta costi economici e ambientali, come emissioni inquinanti ed esaurimento delle risorse”, Gibertoni specifica come sulle linee non elettrificate convenga usare mezzi ibridi, capaci cioè di utilizzare condotte elettriche laddove è possibile installarle e con batterie per i tratti scoperti e ricorda numerosi esempi europei di progetti basati su veicoli a idrogeno abbandonati per gli alti costi di gestione e l’impatto di tale carburante sull’ambiente.
La capogruppo, infine, conclude la sua interrogazione esprimendo l’auspicio “che si evitino progetti il cui peso economico di queste sconsiderate scelte, una vota terminati i finanziamenti del PNRR, gravi sui cittadini e in particolare su Tper di cui la Regione è il primo azionista”.
L’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla, replicando ai quesiti posti, ha chiarito che “l’idrogeno verde ottenuto da fonti rinnovabili è un vettore energetico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione enucleati dall’Europa per il 2050”. L’Assessore ha poi ricordato che proprio su tale importante materia sono stati stanziati 3,6 miliardi di Euro per investimenti sulla filiera dell’idrogeno.
“L’Emilia-Romagna -ha chiarito ancora Colla- ha affidato uno studio accurato ad Arter che, in collaborazione con altre realtà, ha confermato l’impatto positivo che l’idrogeno verde avrebbe per territorio e ambiente. Ovvio che la ricerca debba fare ancora significativi passi in avanti per lo sviluppo di tecnologie che possano sfruttare al meglio l’idrogeno verde ed è per questo che sono stati creati specifici poli tecnologici a Modena e a Ravenna: per sviluppare tecnologie future che consentano e fortifichino la transizione ambientale”.
Gibertoni si è dichiarata “del tutto insoddisfatta delle risposte ottenute perchè è stato fatto tutto un discorso incentrato sul futuro, mentre i 127 autobus li comprate ora e non vi soffermate ad esempio sul fatto che oggi per produrre 1 Kg di idrogeno (prevalentemente marrone o blu, quindi con impatto negativo sull’ambiente) occorre l’equivalente energetico pari al consumo settimanale di elettricità di una famiglia media. Così facendo voi ci farete rimpiangere i motori termici”.
(Luca Boccaletti)