Fare luce sulla vertenza sindacale in corso alla Italpizza di Modena. È l’oggetto di un’interrogazione a risposta immediata di Giulia Gibertoni (Gruppo Misto).
“Per la prima volta nella storia della Repubblica -ha spiegato la consigliera- a un sindacato viene chiesto di risarcire i ritardi produttivi creati da una mobilitazione dei lavoratori a difesa dei propri diritti. Nella durissima vertenza sindacale sono state rinviate a giudizio 66 persone, tra lavoratrici, lavoratori e sindacalisti, il sindacato Cobas è stato indicato come responsabile civile per i presunti danni produttivi in conseguenza dei mesi di mobilitazione davanti ai cancelli dell’azienda ed è stata avanzata una richiesta di risarcimento di 500mila euro”.
“Per questo -ha aggiunto Gibertoni- è necessario mostrare un segno tangibile di tale preoccupazione e, più in generale, diminuire nel nostro tessuto produttivo regionale, la presenza di un modello di dumping sociale e di compressione dei diritti dei lavoratori quale quello, di fatto, utilizzato da Italpizza”.
Ha risposto l’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla: “La tutela dei lavoratori e le libertà sindacali devono sempre prevalere. È utile rimarcare che dopo l’accordo tra sindacati e associazioni di categoria l’occupazione e la continuità aziendale sono state garantite, in fede al Patto per il lavoro e per il clima. Come Regione continuiamo a monitorare il seguito della vicenda in sede giudiziale. Una vicenda che comunque non può essere definita epocale”.
La consigliera Gibertoni si è detta non soddisfatta: “Si reputa non grave la richiesta di risarcimento ai sindacati in ragione dello sciopero e non ha risposto alla domanda su cosa stia facendo la Regione per diminuire il dumping sociale come quello di cui si parla. La Regione sceglie di girarsi dall’altra parte: siamo alla ridefinizione del concetto di sciopero?”.
(Lucia Paci)