Il tema trattato in un’interrogazione a risposta immediata in Assemblea presentata da Giulia Gibertoni (Misto) riguarda il contenuto della bozza di decreto legge governativo, presentato il 28 aprile scorso, in materia di transizione ecologica.
Su questo decreto, ha spiegato la consigliera in Aula, “le associazioni del tavolo di coordinamento delle rappresentanze del settore archeologia e le consulte universitarie hanno redatto un documento inviato ai ministri della Cultura, della Transizione ecologica e delle Infrastrutture e trasporti segnalando che ‘la proposta determina una fortissima compromissione dell’esercizio della tutela sul patrimonio paesaggistico e archeologico nazionale, oltre che sullo stesso dettato costituzionale’”.
Queste norme, ha sottolineato Gibertoni, “sembrano (anzi lo sono senza dubbio alcuno) scritte apposta (con il depotenziamento delle funzioni delle soprintendenze) per fare passare con ancora meno ostacoli progetti come quello dell’impianto eolico al Giogo di Villore, con 8 torri eoliche alte 169 metri sul crinale appenninico del Mugello nei pressi delle cascate dell’Acquacheta tra Toscana ed Emilia-Romagna, e tutti i progetti simili”. La consigliera ha quindi chiesto al governo regionale “quale sarà l’atteggiamento della Regione Emilia-Romagna in sede di parere della Conferenza Stato-Regioni sullo stesso decreto legge, quali i danni che potrebbero derivare dalla sua applicazione al patrimonio ambientale, paesaggistico e archeologico del territorio regionale, nonché alla sua stessa economia”.
La risposta è arrivata in Aula dal sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, che ha ribadito l’interesse della Regione a conciliare le esigenze dell’efficienza amministrativa con l’aspetto della tutela paesaggistica, senza trascurare il tema della legalità, oltre a quello dei diritti dei lavoratori. Baruffi ha anche spiegato che l’Assemblea non è la sede adatta per affrontare la questione.
(Cristian Casali)