“Utilizzare metodi ecologici realizzando quelle attività di studio scientifico e di analisi concreta delle possibili soluzioni senza cui non c’è reale possibilità di risoluzione dei problemi e non c’è alcuna vera salvaguardia e protezione ambientale”.
Questa l’esortazione che Giulia Gibertoni (Gruppo misto) rivolge alla Giunta regionale e ai vertici del Parco del Delta del Po per gestire l’annosa questione delle colonie di daini ricomprese nelle zone di Lido di Classe e Lido di Volano.
Gibertoni, ricordando come l’indagine di mercato emanata dall’Ente parco che prevedeva l’affidamento in concessione della cattura e delocalizzazione di esemplari di daino sia andata deserta, rimarca come gli stessi vertici del parco del Delta del Po hanno dichiarato che “ora la vicenda torna alle istituzioni, Comune, Provincia, Regione e Prefettura.”
Stante la situazione generatasi e “il tentativo di scaricabarile attuato dalla giunta regionale sui vertici del Parco del Delta del Po”, la capogruppo auspica un deciso cambio di atteggiamento sia per le azioni da attivare per la prevenzione dell’incidentalità stradale sia per la riduzione dei danni alle colture agricole. Rilevando poi come manchino dati aggiornati su censimenti della popolazione di daini e sui predatori naturali, la consigliera chiede quindi analisi concrete per le possibili soluzioni ecologiche al problema.
L’Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi, replicando alle domande poste, ha ribadito le responsabilità molto limitate sulla vicenda. “Per quanto riguarda la prevenzione degli incidenti stradali -ha chiarito Mammi- ricordo che la responsabilità della azioni di prevenzione è di responsabilità esclusiva di chi gestisce la strada, mentre per quanto concerne i danni all’agricoltura, la Regione ogni anno pubblica un bando per il ristorno totale dei danni subiti o per le spese sostenute per prevenire l’accesso alle colture da parte degli animali”.
Sottolineando poi come i censimenti risalgano alla scorsa primavera, il titolare regionale della caccia ha chiarito come le competenze della Regione, “che si esplicano attraverso i piani di controllo, si fermino alle aree limitrofe a quelle del Parco e non vi sia alcuna potestà nell’area del Parco del Delta”.
Gibertoni si è dichiarata insoddisfatta delle risposte ottenute. “Avevo sollecitato anche in questa occasione il ripensamento o il ritiro della delibera di giunta regionale che, di fatto, ha aperto la porta alla caccia e macellazione degli animali, ma anche in questa occasione le mie domande sono state eluse”.
(Luca Boccaletti)