Chiudere definitivamente il capitolo legato ad abbattimenti, catture e trasferimenti dei daini dei due nuclei di Lido di Classe (Ravenna) e di Lido di Volano (Ferrara), ritirando o quanto meno correggendo il Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino. È quanto richiede alla Regione, con un’interrogazione a risposta immediata, Giulia Gibertoni (Gruppo Misto).
“Questo Piano -ha precisato la consigliera- non comprende le aree ricadenti nel Parco del Delta del Po. Sarebbe quindi opportuno dialogare con l’ente Parco affinché proceda sul Piano per il controllo delle popolazioni di daino avanzando tutte le azioni che rendano possibile la quieta esistenza e convivenza con l’ecosistema dei due nuclei di daini di Lido di Classe e Lido di Volano dove si trovano oggi”.
Inoltre, ha ricordato Gibertoni, “recentemente il direttore del Parco del Delta del Po, alla luce del nuovo censimento dei daini, da cui emerge che gli esemplari sono il 25% in meno rispetto alla precedente rilevazione, ha dichiarato che l’ente non intende più riprovare a catturare gli ungulati o a cacciarli”.
Ha risposto l’assessore alla Montagna Igor Taruffi: “Il Piano è stato adottato per dare attuazione a quanto richiesto da Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, ndr). Le linee indicate prevedono la conservazione delle popolazione di daino nel proprio habitat naturale e invitano alla rimozione di piccoli nuclei isolati per l’impatto che possono avere sul contesto in cui si trovano, come nel caso richiamato. La Regione manterrà l’intenzione di spostare i daini, non a scopo di abbattimento, e di procedere con le sterilizzazioni sia per tutelare gli animali sia pure per limitare il pericolo che possono comportare per le strade. Il numero di esemplari si conferma in costante crescita nelle aree oggetto di intervento”.
La consigliera si è detta non soddisfatta: “La risposta è inaccettabile. I costi per le casse pubbliche saranno ingenti in un momento in cui le esigenze sono ben altre. Gli atti di forza non vanno bene. I pareri di Ispra non sono vincolanti”.
(Lucia Paci)