Sanità e welfare

Pd: “caso obiettori”, bisogna difendere la legge 194

La giunta: “Nel 2022 ai consultori si sono recate oltre 120.000 persone, solo poco più del 2% per interruzione volontaria anticipata della gravidanza”

La Regione contrasti la decisione del governo di inserire le associazioni antiabortiste nei consultori.

A chiederlo, in un’interrogazione, è il Partito democratico che ricorda come “da parte del governo stiamo assistendo ad un tentativo inedito di svuotamento della legge 194 e del ruolo dei Consultori, ad un attacco al diritto di scelta consapevole di maternità attraverso ingressi forzosi che mettono a repentaglio la riservatezza, l’autonomia e il rispetto dovuti alle donne e ragazze”.

“La Regione si è detta da subito a difesa della legge 194, la Regione garantisce i diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne”, spiega l’assessore alla Sanità che a sostegno cita anche i numeri relativi ai consultori dell’Emilia-Romagna: 178 consultori nel 2022 in cui hanno operato una equipe per una media di 7 ore ogni 1.000 abitanti. L’assessore alla Sanità ricorda come nel 2022 abbiano fatto accesso ai consultori oltre 120.000 persone, di cui però solo poco più del 2% per motivi legati all’interruzione volontaria anticipata di gravidanza.

Parole alla luce delle quali il Pd si dice soddisfatto perché “la Regione dimostra come sia impegnata a garantire il diritto alla salute e all’autodeterminazione delle donne, perché le donne vogliono essere assistite e non giudicate”.

(Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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