Sanità e welfare

Question Time, Larghetti (Avs): “Il sovraffollamento non si risolve spostando i giovani detenuti”

L’assessora Isabella Conti ha convocato un tavolo per mettere in campo progetti affinché il carcere non diventi un luogo di privazione di dignità ma di riscatto, di rinascita e di opportunità

Con un’interrogazione in aula la consigliera Simona Larghetti (Avs) chiede se la Regione intenda intervenire nei confronti del Governo per evidenziare che il sovraffollamento degli istituti minorili non si risolve spostando i giovani nelle carceri per adulti, peraltro già sovraffollate.

“A ottobre 2022, momento in cui si insedia l’attuale Governo, le carceri minorili ospitavano 392 persone, del tutto in linea con il dato immediatamente precedente la pandemia. Un anno dopo l’entrata in vigore del decreto legge Caivano, i ragazzi nelle carceri minorili erano 569. Oggi assistiamo a una situazione di sovraffollamento consolidata. La capienza di tutti gli Istituti penali per minorenni (IPM) è pari a 559 posti, ma i giovani presenti nelle carceri minorili al 9 marzo sono 623. Ciò equivale a un tasso di sovraffollamento pari al 111,45% (+ 7,92% rispetto a marzo 2024). In data odierna diversi sindacati, associazioni e partiti hanno organizzato una fiaccolata a Bologna per protestare contro il trasferimento di cinquanta giovani adulti provenienti dagli istituti penitenziari minorili al carcere della Dozza”, spiega la consigliera.

Alla luce del recente trasferimento di cinquanta giovani adulti dall’istituto penale minorile del Pratello al carcere della Dozza, a Bologna, Larghetti chiede alla giunta se “intenda intervenire nei confronti del Governo per evidenziare che il sovraffollamento degli istituti minorili non si risolve spostando i giovani nelle carceri per adulti, peraltro già sovraffollate, quanto durerà il trasferimento alla Dozza e quali attività educative e riparative saranno garantite ai ragazzi trasferiti di cui prima usufruivano al Pratello”.

“Ci siamo mobilitati immediatamente quando è iniziata la voce del possibile trasferimento di questi minori – ha risposto l’assessora a Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia, Scuola Isabella Conti – i detenuti minori arrivano da tutta Italia, con il decreto Caivano il numero è aumentato esponenzialmente, non è tipico di una regione. Il 18 marzo ho convocato un tavolo con il Comune di Bologna, Ausl, Asp e le associazioni coinvolte nel mondo carcerario, per mettere in campo tutti i progetti possibili, affinché il carcere non diventi un luogo di privazione di dignità ma un luogo di riscatto, di rinascita e di opportunità. La Regione ha portato in giunta un progetto da 4,5 milioni di euro, con la speranza che venga approvato dal Governo, per una giustizia più inclusiva, per fare nuove strategie di partenariato e accompagnamento delle persone verso percorsi rieducativi”.

Simona Larghetti ha ringraziato l’assessora che ha riferito di un’attenzione istituzionale: “Abbiamo bisogno di questo tipo di presenza. Il territorio è protagonista e lo fa mettendo in piedi progetti come quelli riepilogati: la formazione professionale è fondamentale per dare un futuro fuori dal carcere”.

(Giorgia Tisselli)

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