Ambiente e territorio

Question time Lori (Pd): “Tutelare agricoltura e paesaggio da impianti da fonti rinnovabili”

La consigliera chiede in particolare approfondimenti sui progetti di parco eolico Parma A e Parma B nonché sui parchi fotovoltaici di Borgazza e di via Benedetta. L’assessore Priolo: “Su Parma A si ravvedono aspetti negativi. Criticità anche per l’agrivoltaico di Borgazzo”

Garantire la tutela dei suoli agricoli e delle zone di pregio paesaggistico e ambientale dalla crescente richieste di insediamento di impianti energetici da fonti rinnovabili, che, oggi, incomprensibilmente, non prevedono il coinvolgimento diretto delle amministrazioni locali e delle comunità. È l’oggetto di un’interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula di Barbara Lori (Partito democratico) che, nello specifico, chiede approfondimenti sui progetti di parco eolico “Parma A” e “Parma B”, e sui parchi fotovoltaici di Borgazza e di via Benedetta (Parma).

“Sebbene la transizione energetica verso le fonti rinnovabili e l’obiettivo della sostenibilità ambientale debbano restare obiettivi prioritari della programmazione istituzionale e dell’azione amministrativa in linea con gli obiettivi del green deal europeo e del piano energetico nazionale e regionale, è altrettanto importante che questi siano perseguiti in maniera tale da non snaturare dal punto di vista vocazionale, paesistico e ambientale i territori di insediamento degli impianti per la produzione energetica”, ha premesso Lori.

Nello specifico la consigliera ha spiegato come “l’intero territorio parmense sia oggetto di una fortissima pressione rispetto a numerosi progetti di insediamento di impianti di produzione energetica che stanno generando grande preoccupazione per i possibili impatti sul territorio sia sotto il profilo paesaggistico-ambientale che per la compromissione di ampie aree destinate alla produzione agricola di pregio. Il progetto Parma A prevede 22 aerogeneratori e relative opere connesse, da realizzare nei territori di Bardi, Borgo Val di Taro e Valmozzola mentre il progetto Parma B 25 aerogeneratori tra Compiano, Bardi, Bedonia, Bore (Parma) e Morfasso (Piacenza). A Borgazzo è previsto invece un impianto agrivoltaico”.

“Le amministrazioni del territorio, le associazioni di categoria e la cittadinanza hanno espresso in più occasioni la contrarietà a progetti che sembrano venire avanti sul territorio senza che l’amministrazione comunale possa intervenire neppure sul versante urbanistico, come quello nell’area di via Benedetta, e quelli di biometano che interessano Polesine-Zibello, Sissa-Trecasali e Sorbolo-Mezzani”. Poiché la Regione Emilia-Romagna partecipa alla commissione di Valutazione di impatto ambientale in quanto ente territorialmente interessato, Lori ha presentato l’atto ispettivo per avere chiarimenti.

Ha risposto l’assessora alle Politiche per l’ambiente Irene Priolo: “Sul progetto Parma A siamo in fase istruttoria. Ai fini delle proprie osservazioni la Regione ha già incontrato gli enti interessati e fatto i sopralluoghi nelle aree coinvolte dai quali sono emerse forti criticità. Per queste ragioni la valutazione della Regione è negativa e il 31 ottobre manderemo le nostre osservazioni al ministero. Del progetto Parma B ancora non conosciamo le caratteristiche e, se venisse presentato, valuteremo gli effetti cumulativi considerandolo un impianto unico con il Parma A. Riguardo l’agrivoltaico di Borgazzo la Regione ha chiesto parere agli enti interessati e per ora ha risposto solo il Comune di Parma. Anche in questo caso ravvediamo aspetti critici. Il fotovoltaico di via Benedetta è precluso dalla Valutazione ambientale e serve una valutazione unica da parte di tutti gli enti coinvolti. Per gli impianti eolici siamo in fase di valutazione di impatto ambientale che, se dovesse risultare negativa, non si procederebbe neanche all’iter autorizzativo. La Regione la sua parte la fa, così come anche gli enti locali, e non autorizza se la valutazione ministeriale è negativa”.

La consigliera si è detta soddisfatta: “Rispetto al progetto Parma A il parere che sarà trasmesso in via formale dalla Regione ha una connotazione fortemente negativa. Se avessimo un quadro normativo nazionale che consente il coinvolgimento dei territori, forse la Regione non avrebbe dovuto interloquire con livelli istituzionali che non hanno alcuna voce in capitolo. Sarà importante che il lavoro di ascolto e interlocuzione coi territori e le realtà produttive posa proseguire come anche il dibattito per la nostra legge regionale in materia”.

(Lucia Paci)

Ambiente e territorio