“Bisogna potenziare la sanità territoriale e un modo per farlo è potenziare le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), in primo luogo inserendone il personale nell’organico delle Ausl come prevede l’apposita normativa statale”.
A sollevare il tema e a chiedere l’intervento della Regione è Daniele Marchetti (Lega) che ricorda l’importanza delle Usca e i doveri della Regione verso le leggi statali. “Nella gestione del Coronavirus le Usca hanno dato prova di grande efficacia, per questo vanno potenziate e valorizzate: bisogna invertire quanto fatto in sanità nelle ultime legislature, quando la giunta ha tagliato la sanità, specie quella territoriale. Il Covid ci ha insegnato che bisogna smettere di fare tagli e si debbono fare investimenti in particolare sulla medicina territoriale”, spiega il leghista, che però ricorda come il veto posto dalla Regione Campania in sede di Conferenza delle Regioni ha affossato il Decreto ministeriale che prevedeva l’inserimento del personale delle Usca negli organici delle Ausl.
“Nel momento più drammatico della pandemia in Emilia-Romagna abbiamo avuto fino a 91 Usca che hanno erogato poco meno di 500mila prestazioni, ora ne abbiamo una cinquantina e proprio alla luce di questi risultati la giunta ha deciso di inserire le Usca nel piano di attività di assistenza territoriale per potenziarle all’interno della logica di medicina territoriale, utilizzando anche risorse del Pnrr”, è la replica del sottosegretario alla Presidenza della giunta Davide Baruffi, per il quale “la tipologia di contratto con il quale inquadrare i medici Usca è oggetto di un confronto all’interno della commissione Sanità della Conferenza delle Regioni: confido che il governo non voglia disperdere il lavoro fatto nonostante il parere contrario della Regione Campania, ma si voglia dare piena attuazione a quanto già concordato”.
Una spiegazione che non convince Marchetti: “Prendo atto delle parole del sottosegretario Baruffi, ma ancora una volta -spiega il leghista- siamo di fronte a promesse e a parole: servono fatti, specie quando si parla di sanità. Temiamo che ci sia una falsa partenza del Decreto ministeriale sulle Usca”.
(Luca Molinari)