Sanità e welfare

Mastacchi (Rete Civica): “La Regione non riduca importanti voci salariali nella sanità regionale”

“la Regione Emilia-Romagna ha lasciato libertà di azione sull’applicazione dell’indennità alle singole aziende sanitarie in considerazione dell’effettiva esposizione ai virus”, ha spiegato Baruffi in aula

“Adoperarsi affinché le indicazioni regionali al servizio sanitario non si riducano a risolvere i problemi di budget a danno dei dipendenti, eliminando e riducendo voci salariali come l’indennità di malattia infettiva, ma operino per quel riconoscimento dovuto alle categorie professionali che sono state i pilastri della nostra sanità durante l’emergenza pandemica”.

Ad esortare in questa maniera l’esecutivo regionale è Marco Mastacchi (Rete Civica), che con uno specifico question time informa di come “ora che il periodo emergenziale si sta esaurendo”, sia stata ventilata l’ipotesi di escludere determinate fasce del personale sanitario regionale dal riconoscimento dell’indennità di malattie infettive. In particolare, verrebbero esclusi tutti i percorsi interni (radiologia, ostetricia, aree di pronto soccorso, medicina d’urgenza e tutto il personale del 118) mentre l’indennità verrebbe mantenuta per il solo personale delle aree Covid, delle terapie intensive e semintensive, dell’igiene pubblica se effettua tamponi orofaringei e del servizio di microbiologia.

Nel criticare scelte di questo tipo, Mastacchi sottolinea come “la nostra Regione non può pensare di risolvere i problemi di budget a danno dei dipendenti eliminando indennità e riducendo voci salariali, ma tutt’al più sarebbe auspicabile la creazione di un percorso programmato per i pazienti covid positivi, partendo già dall’intervento del 118 al passaggio e al monitoraggio nei pronto soccorso, sino ad arrivare all’eventuale ricovero, al fine di rendere tracciabile ed evidenziabile il personale dedicato per il riconoscimento dell’indennità”

Replicando ai quesiti posti, il sottosegretario alla presidenza della giunta Davide Baruffi ha chiarito che “il riconoscimento dell’indennità di malattia infettiva fa seguito uno specifico verbale del 2020, a livello di contratto nazionale, con le organizzazioni sindacali. Su tale verbale per il riconoscimento dell’indennità è stata poi garantita alle Regioni una modulazione delle azioni in presenza di emergenze”. Baruffi ha poi ricordato come, sulla base di tale accordo, “la Regione Emilia-Romagna ha lasciato libertà di azione sull’applicazione dell’indennità alle singole aziende sanitarie in considerazione dell’effettiva esposizione ai virus”. Il sottosegretario alla presidenza di giunta, infine, ha chiarito che “non esiste alcuna volontà di risparmio sul tema in quanto l’indennità di malattia infettiva appartiene al fondo contrattazione sindacale che non consente alcun tipo di operazioni di accantonamento di somme”.

(Luca Boccaletti)

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