Imprese lavoro e turismo

Mastacchi (Rete civica): sostenere da subito le aziende agricole alluvionate

L’assessore Alessio Mammi ribadisce la necessità di sostenere le imprese agricole: “L’agricoltura è il settore economico più colpito, ho chiesto interventi straordinari e rapidi da Roma e Bruxelles, con contributi a fondo perduto, per potere risarcire gli agricoltori, ricostruire tutto e ripartire”

“Subito misure di sostegno alle imprese agricole delle zone alluvionate, che rischiano altrimenti di chiudere”.

La richiesta, con un’interrogazione a risposta immediata in aula, arriva da Marco Mastacchi (Rete civica), che ribadisce l’importanza di fare comprendere a Roma ma anche a Bruxelles quanto siano stati eccezionali e vasti gli eventi atmosferici causa delle recenti alluvioni e frane in numerosi territori della regione.

Per l’intera regione, rimarca il consigliere, “quanto accaduto a maggio rappresenta un vero dramma, soprattutto per l’agricoltura: il 42 per cento della superficie agricola utilizzata è stato colpito dagli eventi alluvionali creando un quadro fortemente preoccupante”. “Le aziende agricole presenti sul territorio coinvolto – prosegue – sono quasi 21mila, il 49 per cento dell’intera regione, oltre il 29 per cento è presente nei comuni con allagamenti e il 19 per cento in quelli con frane, da una prima stima le perdite potrebbe andare oltre 1,5 miliardi di euro, cui vanno aggiunte quelle future per le mancate produzioni”.

La risposta arriva in aula dall’assessore Alessio Mammi, che ribadisce la necessità di sostenere le imprese agricole: “Fatta subito una prima ricognizione dei danni, l’agricoltura è il settore economico più colpito, ho chiesto interventi straordinari e rapidi da Roma e Bruxelles, con contributi a fondo perduto, per potere risarcire gli agricoltori, ricostruire tutto e ripartire, siamo consapevole del forte disagio per queste aziende, faremo tutto il possibile”.

Mastacchi, in replica, si dichiara “parzialmente soddisfatto”: “Importante intervenire ma anche farlo in tempi rapidi”.

(Cristian Casali)

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