Con un’interrogazione a risposta immediata in aula è il Gruppo Misto a chiedere all’esecutivo regionale le ragioni del respingimento delle “Proposte per la tutela, la valorizzazione e il ripristino delle zone ripariali”, documento redatto da 15 diverse associazioni, recentemente sottoposte all’Assessorato regionale.
Nel documento si chiede, come si legge nell’interrogazione, “di modificare radicalmente l’approccio verso la manutenzione riparia dei corsi d’acqua”.
Il Gruppo Misto vuole quindi sapere dall’Assessorato “se non ritenga controproducente per la sicurezza idraulica e devastante per la biodiversità e per la funzione ecologica dei corsi d’acqua continuare a incaricare aziende private per i tagli lungo i fiumi, pagandole a compensazione con il legname ricavato dai lavori: pratica, questa, che con ogni evidenza incentiva in maniera spropositata il taglio e segue logiche di massimizzazione del profitto, anziché di miglioramento della sicurezza idraulica”. Dal Misto si chiede poi “di approvare i programmi collegati alla legge regionale 7 del 2014 (nella parte relativa alla programmazione di questo tipo di interventi), e di applicare, totalmente, le linee guida regionali per la programmazione e la realizzazione degli interventi di manutenzione e di gestione della vegetazione e dei boschi ripariali a fini idraulici”.
La risposta è arrivata in aula dall’Assessorato, che ha ribadito la necessità di un “cambio di passo” rispetto ai 22mila chilometri di corsi d’acqua della regione, mettendo al centro il nuovo piano di gestione di rischio alluvioni. In particolare, l’assessorato ha parlato di studi specifici che verranno attivati sulle aste fluviali Arda, Nure, Enza, Secchia, Taro, Parma, Panaro, Reno e Marecchia. L’Assessorato ha quindi chiarito che “in regione non si stanno incentivando tagli insenati per soli fini economici”.
Insoddisfatto della risposta il Misto: “Come ripetono le associazioni avete già una normativa adeguata ma non la state applicando, manca il pubblico, al centro dobbiamo mettere il paesaggio, l’ambiente e la sicurezza idraulica”.
(Cristian Casali)
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