La giunta faccia sapere se ritiene sufficienti le misure introdotte fino a ora dal Commissario straordinario per la peste suina africana (Psa) al fine di tutelare il patrimonio zootecnico e agroalimentare dell’Emilia-Romagna. È quanto chiede il Partito democratico con un’interrogazione a risposta immediata in Aula firmata da Gian Luigi Molinari (primo firmatario) e Matteo Daffadà.
“Nella nostra regione -ha spiegato Molinari- di recente è stato accertato il primo caso di Psa, precisamente a Ottone, in provincia di Piacenza, su segnalazione dall’Ausl e confermato dal Servizio caccia regionale. La situazione potrebbe sfuggire di mano portando seri danni alla nostra economia agro-alimentare ma soprattutto alla salute di tutti i cittadini. Il Commissario straordinario potrebbe adottare atti contingibili e urgenti emanando provvedimenti ad hoc: sul punto è chiaro che nulla vieta alla Regione di farsi suggeritore di misure ad hoc per il nostro territorio”.
“La Psa -ha continuato il consigliere- potrebbe arrestare la sua corsa se impediamo che gli animali sani vengano a contatto con animali infetti. Per limitare la potenziale diffusione del virus negli allevamenti nel nostro territorio si potrebbero adottare misure come, ad esempio, obblighi di controllo del personale addetto, degli indumenti, recinzioni, controlli periodici del bestiame e alleggerire il numero massimo dei capi presenti negli allevamenti”.
Ha risposto l’assessore ad Agricoltura, caccia e pesca Alessio Mammi: “Le misure a oggi in atto non sono sufficienti e lo dimostra il fatto che il virus si sta diffondendo in tutto il paese. Fin da subito, la nostra Regione, consapevole dei rischi della Psa, ha chiesto ai governi una strategia chiara, concreta e coordinata per eliminare il virus. Questa strategia non è stata portata avanti e spetta alle Regioni stabilire i piani di contenimento. L’Emilia-Romagna ha messo 8 milioni per proteggere gli allevamenti ma non è sufficiente se il problema non si risolve a livello nazionale. La struttura commissariale avrebbe gli strumenti per mettere in atto interventi urgenti, anche per la promozione. Abbiamo fornito un elenco di distretti che per la presenza di allevamenti richiedono interventi rapidi. Emblematico è il caso delle recinzioni non realizzate per le quali avevamo destinato 2 milioni e il commissario non ha usato queste risorse”.
Il consigliere Molinari ha replicato: “C’è una totale inadeguatezza della risposta commissariale. Dovremmo insistere per raggiungere gli equilibri di una politica nazionale, per trovare soluzioni condivise e fare comprendere che il problema della Psa è sottovalutato. Ma non è questo il settore che rischia di tracollare viste le conseguenze della pandemia. Procederemo insieme per incalzare il commissario per evitare problema che rischia di esplodere”.
(Lucia Paci)