“La Regione si attivi, per quanto di sua competenza, affinché Ii governo intervenga rapidamente adottando misure concrete tese a contrastare ulteriori rialzi in bolletta per aiutare i cittadini e le imprese a risparmiare sulle forniture energetiche”.
A sollecitare l’esecutivo regionale è Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) il quale sottolinea “come il prezzo del gas continui a salire in tutti i paesi europei a fronte di un aumento nei consumi del 17% rispetto all’anno scorso a causa del clima freddo, della produzione elettrica dall’eolico in calo e per lo stop alle forniture di gas russo. Un clima di incertezza e volatilità nei mercati che secondo Nomisma Energia potrebbe determinare un rialzo dei costi del 31% annuo per le famiglie e del 28% per le aziende”.
Aggiungendo anche come “il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero abbia creato difficoltà per molti utenti, in particolare per coloro che hanno poca familiarità con gli strumenti digitali e le dinamiche del mercato”, il capogruppo sottolinea l’impatto tutt’altro che positivo generato dall’aumento dei costi di energia elettrica e gas su imprese, commercio e sul terziario in generale e ricorda come “sia le categorie economiche sia le organizzazioni sindacali richiedano al governo interventi urgenti per contrastare il caro bollette, denuncino lo svantaggio competitivo e i riflessi sulla crisi della produzione a causa degli alti costi dell’energia e invochino la tutela dei cittadini e delle cittadine da rincari e speculazioni”.
A fronte di rincari “che rischiano di costare circa 455euro in più all’anno a famiglia tra costi diretti e indiretti”, Paldino non solo auspica un intervento della giunta regionale nei confronti del governo, ma chiede anche “se l’Emilia-Romagna preveda di attuare misure proprie al fine di contrastare il problema del caro energia”.
In fase di risposta, la Sottosegretaria alla presidenza della giunta Manuela Rontini ha ringraziato per i quesiti posti “che rappresentano molto bene le preoccupazioni di aziende e famiglie”, ma ha chiarito che il tema è di competenza esclusivamente statale. Proprio il 28 febbraio scorso il governo ha presentato il decreto legge recante misure urgenti per famiglie e imprese per far fronte all’aumento dei costi registrati. “Il bonus energia, il bonus sociale e la riduzione del costo dell’energia per le imprese -ha specificato la sottosegretaria- sono però interventi non sufficienti e non strutturali per dare risposte concrete sul tema. La scelta di abbandonare il meccanismo del Prezzo Unico Nazionale (PUN) in favore di quello zonale sarà poi fortemente influenzato dalla capacità di trasmissione della rete con risparmi apprezzabili a partire dal 2030 per le regioni con maggiore concentrazione di impianti di energia rinnovabile e ciò acuirà inevitabilmente le differenze fra le varie zone del Paese”.
Vincenzo Paldino si è detto soddisfatto delle risposte ottenute ma ha anticipato come “sul tema dovremo tornare a confrontarci stante la situazione che viviamo”.
(Luca Boccaletti)