Sanità e welfare

Piccinini (M5s): approvare specifica legge sul fine vita

Nell’interrogazione immediata in Aula si chiede di attivando la procedura prevista dal Regolamento interno dell’Assemblea. Donini: “Emilia-Romagna ha dato atto a sentenza della Corte costituzionale”

Approvare una legge ad hoc sul fine vita, attivando la procedura prevista dall’articolo 33 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa in relazione al progetto di legge d’iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale”. Lo chiede Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) con un’interrogazione a risposta immediata in Aula.

“Occorre fare chiarezza verso i sottoscrittori del progetto di legge di iniziativa popolare -ha sottolineato la consigliera-. Probabilmente non sono sufficienti per far sì che il pdl venga approvato e il fatto che la maggioranza sia divisa su questo tema è chiaro. Il punto è politico e per evitare spaccature nel Pd suggerisco un’altra strada: l’intervento del presidente Bonaccini che si potrebbe avvalere dell’articolo 33 del regolamento interno che da possibilità di indicare una data precisa in cui discuterei il progetto di legge. Non può che destare perplessità intervenire tramite deliberazione, che può essere cancellata”.

“La scelta di colmare il vuoto normativo venutosi a creare in materia -ha aggiunto Piccinini- è certamente positivo, eppure non può che destare perplessità la scelta di intervenire tramite deliberazione, potenzialmente modificabile con estrema facilità dal successivo esecutivo regionale. Si rende, pertanto, necessaria in ogni caso l’approvazione di una legge ad hoc, che scongiuri l’inaccettabile rischio che il diritto ad una morte dignitosa finisca in balia di eventuali cambi di maggioranza. È necessario garantire la stabile e duratura tutela di un diritto entro la fine della legislatura ormai in scadenza”.

Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “L’Assemblea è sovrana e il percorso scelto non è in antitesi con altri. Non potevamo rimanere fermi. Ricordo che tutte le Regioni hanno ricevuto dal ministero della Salute una nota in attesa di una compiuta decisione del parlamento sul fine vita. Nel frattempo le strutture del servizio sanitario sono chiamate a dare attuazione alla sentenza della Consulta, col coinvolgimento del Comitato etico. L’Emilia-Romagna non ha fatto altra che dare atto della sentenza della Corte costituzionale”.

La consigliera si è detta non soddisfatta: “Ci avete raccontato cosa è stato fatto. Lo fate oggi per sminare il campo da un voto che vi metterebbe in difficoltà. Demanda la responsabilità all’Assemblea ma sa che c’è volontà di non votare nulla. Sono stata l’unica capogruppo a mettere in discussione questa modalità di agire. Evidentemente la speranza è che la legislatura finisca senza voto in Aula. Vogliamo capire se volete o no approvare questa legge. Il presidente Bonaccini avrebbe dovuto chiarire alcuni aspetti per dirimere la questione, essendosi detto favorevole alla legge”.

(Lucia Paci)

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