La Regione risolva il problema del progetto “Forlì Città Solare” e dica “quali azioni intenda porre in essere per migliorare la produttività del sito e sostenere l’attuale Amministrazione del Comune di Forlì nel percorso di recupero dell’area e ottimizzazione delle risorse energetiche prodotte”.
E’ la domanda posta, al Question time, dal consigliere Massimiliano Pompignoli (Lega) il quale vuole una riposta dalla giunta “alla luce del fallimento dell’iniziale progetto energetico presentato da “Forlì Citta Solare” e tenuto conto dei soldi pubblici erogati e della lacunosa attività ispettiva e di controllo effettuata da codesta Regione”. A tutt’oggi, sottolinea, non ci sono stati nuovi allacciamenti al teleriscaldamento e il valore della struttura genera più costi che ricavi. Il sito avrebbe, su un’area di 20mila metri quadrati, avrebbe dovuto anche contribuire ad abbattere i rifiuti nell’inceneritore di Hera che ne brucia 120mila tonnellate l’anno, molti dei quali provenienti da Ravenna.
A Pompignoli ha risposto l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, il quale ha replicato che “il finanziamento, come ha dimostrato il Comune di Forlì non sarebbe stato sostenibile senza un intervento pubblico. E’ già trascorso il tempo per i controlli, la Regione non può fare ulteriori verifiche. La giunta non è titolata a interferire con la scelta dei territori. La competenza sulle aree produttive è del Comune. Siamo, comunque, disponibili a un incontro con Provincia e Comune per dare eventuali supporti”.
Pompignoli ha giudicato positiva la risposta “di un prossimo incontro con gli Enti locali, incontro, ma all’epoca la Regione spese 1,3 milioni. E se non si è controllato qualche pecca ci dovrà essere”.
Dopo una delibera della giunta nel 2008, una convenzione del 2012 fra Regione, Provincia e società “Forlì Città Solare” stabiliva che l’intervento si sarebbe realizzato nell’area ecologicamente attrezzata “Villa Selva” con un costo di circa 3 milioni, dei quali 1,3 finanziati dalla Regione. La convenzione affermava, ricorda Pompignoli, che in dieci anni, 2014-2023, i ricavi della vendita di calore/servizi stimati in 2,8 milioni avrebbero coperto l’investimento di 2,6. Ma, afferma Pompignoli, “in dieci anni non c’è stato alcun incremento del numero di richieste di allacciamento alla rete di teleriscaldamento (di Hera, ndr) e secondo gli ultimi dati disponibili le aziende allacciate sono sempre le medesime”. Inoltre, “il valore patrimoniale della struttura è oggi pari a zero poiché genera più costi che ricavi”.
(Gianfranco Salvatori)