Con un’interrogazione a risposta immediata in aula il consigliere Massimiliano Pompignoli (Lega) sollecita la giunta regionale a rivedere il progetto di sviluppo del sistema di soccorso preospedaliero della Romagna, prevedendo in particolare, come richiesto dai 13 sindaci del comprensorio forlivese, la presenza dell’automedica con postazione a Meldola.
Dal gennaio, spiega il politico, “è stato sospeso questo servizio, senza che il territorio sia stato coinvolto, a partire dai sindaci”. Con la riorganizzazione programmata dall’Ausl Romagna, prosegue, “si prevede, infatti, una solo automedica, a Forlì, per tutto il distretto forlivese (Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia, Predappio, Premilcuore, Castrocaro Terre e Terra del Sole, Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna). Si tratta di un territorio di oltre mille chilometri quadrati peraltro in gran parte collinare e montano – per intervenire, poi, in caso di emergenza, anche nei territori di Brisighella, Modigliana e Tredozio”.
Pompignoli, nello spiegare che non c’è alcuna apertura da parte dell’Ausl Romagna rispetto a questi tagli, chiede, quindi, l’intervento diretto della Regione Emilia-Romagna.
La risposta arriva in Assemblea dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che spiega come questa riorganizzazione e le linee di intervento siano stati presentati agli enti locali e ai distretti. Nello specifico, ribadisce che “questa rimodulazione è urgente per mantenere la migliore performance operativa sui territori, in particolare in questa fase in cui il personale medico è carente”. La misura, aggiunge Donini, “non ha nulla a che vedere con ragioni finanziarie, in quanto su servizi come emergenza e urgenza le risorse resteranno invariate”.
In replica Pompignoli rileva che “la carenza di medici non è una novità e, alla luce di quanto sta avvenendo, si dimostra sbagliata la scelta di un’unica azienda sanitaria in Romagna, in quanto i costi sono aumentati e i servizi sono diminuiti. Siamo di fronte a una riorganizzazione fallimentare”.
(Cristian Casali)