La Regione dica “se intende prolungare ed estendere gli effetti della dichiarazione di stato di crisi regionale per i comuni di Salsomaggiore Terme, Fidenza, Busseto e Soragna in conseguenza dei danneggiamenti registrati sui territori degli stessi a causa delle intense precipitazioni occorse tra il 1° e il 3 luglio 2024 e attivare per gli altri comuni colpiti, tra cui Fontevivo e Noceto, dagli stessi ultimi fenomeni metereologici una ulteriore procedura per la dichiarazione dello stato di crisi regionale”.
Lo ha chiesto il consigliere Fabio Rainieri (Lega) al question time. A rispondergli è stato il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi.
Il decreto del presidente della Regione, del maggio 2024, ricorda il vicepresidente dell’Assemblea, prevede “di attivare tutte le competenti strutture regionali per i provvedimenti urgenti che si dovessero rendere necessari al fine della gestione e il superamento delle emergenze e per un diretto supporto agli enti locali colpiti”. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile può adottare “tutti i provvedimenti amministrativi necessari, assumendo i relativi impegni di spesa nei limiti delle disponibilità degli specifici capitoli del proprio bilancio” e attivare direttamente interventi di somma urgenza e di protezione civile “in caso di emergenze in materia di difesa del suolo e della costa, assumendo i relativi impegni di spesa”.
Baruffi ha risposto che “non ci sono i presupposti di legge. Lo stato di crisi regionale è previsto per eventi calamitosi naturali per intervento dell’uomo e fronteggiati con mezzi straordinari. A oggi, non ci sono segnalazioni da parte dei Comuni e, quindi, non è stata attivata l’Agenzia per la sicurezza territoriale e di Protezione civile. Gli allegamenti locali sono stati gestiti da vigili del fuoco e volontari di protezione civile. E non sono possibili nemmeno deroghe. Ci può essere un concorso finanziario ai Comuni, che però devono richiedere l’aiuto all’Agenzia”.
Rainieri ha replicato dicendosi “insoddisfatto. Ad esempio Salsomaggiore e Fidenza hanno aperto i Coc (Centri operativi comunali) di Protezione civile e questo basterebbe per avviare lo stato di crisi. Credo che dovrebbe essere la Regione a chiedere ai Comuni se hanno bisogno di aiuto, come in alcuni casi sta facendo. Alcuni territori sono tuttora in difficoltà, con la viabilità, ad esempio, importante per il tessuto produttivo. Se ci fosse l’autonomia forse questa situazione sarebbe stata gestita in modo diverso”.
(Gianfranco Salvatori)