Mappare “le cabine di trasformazione presenti sul territorio regionale, con l’indicazione dei codici Pod di riferimento per ciascuna cabina, al fine di agevolare la costituzione delle comunità energetiche (Cer, ndr) e non determinare l’esclusione dei punti di connessione degli utenti finali”.
Lo ha chiesto Rete Civica in un question time. All’interrogazione ha risposto il sottosegretario alla presidenza della giunta che ha ricostruito il percorso normativo per la nascita delle Cer, con la direttiva Red 2, e ha definito le regole per l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e il collegamento alle cabine primarie e secondarie. “Nel 2021 con Red 2 si sono previsti incentivi alle Cer i cui soggetti producano energia non oltre 1 megawatt e siano connessi alla distribuzione legata alla cabina primaria. I distributori devono rendere pubbliche le cabine primarie. Mancano, però, le disposizioni per gli incentivi e se ne stanno predisponendo di nuovi. La cabina secondaria dovrebbe perdere ogni efficacia. Su quelle primarie, la Regione non può intervenire. Se si tratta di cabine secondarie, Arera prevede che i gestori di rete stabiliscano la connessione alle cabine secondarie. Enel definisce che per ogni elenco Pod ci sia una risposta entro 10 giorni. Se si vuole fare una Cer con regole incentivanti, ci si deve rivolgersi ai gestori che sono tenuti a rispondere”.
Rete Civica si è detta insoddisfatta perché “c’è la necessità è di avere informazioni per costituire le nuove Cer con le nuove regole. Le aziende stanno lavorando per Cer da 1 megawatt, ma sono ferme: non conoscono né gli incentivi, né possono pianificare i bacini a causa delle cabine a cui collegarsi”.
Secondo Rete Civica, le Cer hanno due ostacoli: “Non si conoscono gli incentivi né a quale cabina si è collegati, in particolare quando ci si trova al confine tra due cabine primarie. E questo serve per determinare il bacino di utenti di Cer”.
Dopo il varo della della legge sulle comunità energetiche (Cer), nel 2022, “i clienti finali identificati tramite i rispettivi codici POD (codice alfanumerico nazionale di 14/15 caratteri relativo alla fornitura di Energia Elettrica) la cui energia elettrica rileva per la configurazione, devono essere riferiti alla medesima cabina di trasformazione in media/bassa tensione, pena l’esclusione dalla configurazione”. Ora sta emergendo la difficoltà “per i titolari di punti di connessioni di reti elettriche di bassa tensione” che riguarda l’individuazione “della cabina primaria di trasformazione di appartenenza, soprattutto laddove l‘utente finale è al confine tra due cabine di trasformazione”.
(Gianfranco Salvatori)
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