“C’è stata piena correttezza amministrativa nell’iter procedimentale che ha portato all’adozione del Provvedimento autorizzatorio unico per la ricostruzione di un allevamento avicolo nel riminese?”.
A chiederlo è Nadia Rossi (Pd) in un question time in cui sollecita delucidazioni anche sulle misure prese “per la valutazione e la gestione dei principali fattori di impatto ambientale e se sia stato valutato l’impatto sulla salute umana, un tema fortemente dibattuto, decisivo e importante per la scelta delle azioni di mitigazione da mettere in campo”.
Nel ricordare come i lavori oggetto del processo autorizzatorio riguardino “13 capannoni di allevamento a tre piani e la ricostruzione di 16 capannoni a un piano, sistemazione dei locali uffici, servizi igienici e pesa, realizzazione di nuove cabine elettriche, pozzo, vasca di accumulo delle acque, reti impiantistiche, sottoservizi, piazzali di servizio e silos”, Rossi specifica che” la conferenza dei servizi ha ritenuto all’unanimità il progetto nel complesso ambientalmente compatibile”.
Nel riportare come molti cittadini dei territori interessati lamentino il mancato coinvolgimento nell’iter autorizzativo del progetto che, a loro dire, modificherà gli equilibri ambientali della vallata, Rossi conclude il suo question time chiedendo “se siano previste opere di mitigazione e compensazione per i Comuni interessati dall’opera”
In fase di risposta, l’Assessore a Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile Irene Priolo ha chiarito che “il procedimento unico regionale ha avuto inizio il 21 dicembre 2021 e si è concluso il 4 marzo 2022 con l’autorizzazione finale rilasciata nell’aprile dello stesso anno. Mai, quando mi sono rapportata con il territorio dell’Alta Valmarecchia, mi è stata rappresentata una qualche criticità sulla vicenda”. Ripercorrendo minuziosamente tutte le tappe dell’iter amministrativo, Priolo ha sottolineato sia l’unanimità dei consensi registrati sia il rispetto rigoroso delle tempistiche per pubblicizzare ogni passaggio effettuato e per raccogliere eventuali osservazioni da parte dei cittadini. “A testimonianza della correttezza del lavoro svolto -continua Priolo- ricordo le sensibili modifiche al progetto originario sia per il numero di capi autorizzati sia nella modalità dell’allevamento, passato da parzialmente a totalmente biologico. Oltre a ciò sottolineo anche il rigoroso piano di valutazioni acustiche e odorigene che si dovranno svolgere ad allevamento completamente in attività, che si accompagnerà anche a una campagna di educazione alimentare e a un piano di mitigazioni esterne all’autorizzazione vera e propria, ma possibile grazie alla grande disponibilità dell’azienda proprietaria dell’impianto che si sostanzierà probabilmente anche nella creazione di una comunità energetica per rendere l’allevamento ancora più ecocompatibile”.
Nadia Rossi si è dichiarata soddisfatta delle risposte ottenute “che ripristinano la verità fattuale sulla vicenda” e si è dichiarata disponibile a raccogliere e veicolare sul territorio ogni informazione sull’iter autorizzativo che, comunque, “fa capo allo stesso strumento pianificatorio in ambito urbanistico che i comuni dell’Alta Valmarecchia avevano nella regione Marche prima del passaggio amministrativo all’Emilia-Romagna”.
(Luca Boccaletti)