Intervenire sull’Ausl di Bologna affinché venga garantita la continuità e l’attuazione del Programma SLA, Atassia, Amiloidosi e Miastenia a tutela delle cure mediche e dei percorsi clinici e assistenziali dei pazienti.
Al question time di Francesca Marchetti, del Partito democratico, ha risposta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ricordando i numeri del Programma: nel 2021, sono state effettuate circa 2.500 visite, di cui 1.600 di bolognesi, 500 di persone da altre province e 360 di pazienti da altre regioni. “La Regione – ha affermato l’assessore – assicura vicinanza ai pazienti, garantendo il massimo della cura in questo centro di eccellenza. Dopo la richiesta delle associazioni, assicuriamo ascolto e considerazione. Non c’è mai stata tensione tra le associazioni e l’assessorato. Convocherò le associazioni al più presto, anche con la Città metropolitana, per un confronto diretto teso a garantire continuità di cure e presa in carico dei pazienti”.
Marchetti è intervenuta dopo le segnalazioni che annunciavano il pensionamento di Fabrizio Salvi, medico del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda USL di Bologna, presso l’Unità Operativa Complessa (U.O.C.) di Neurologia dell’Ospedale Bellaria di Bologna. Un centro dove vengono curate anche altre malattie neurodegenerative. La mancanza del professionista farebbe venire meno la continuità assistenziale e “sussisterebbe il rischio di eventuali ritardi nei progetti medico-scientifici in essere e potrebbero insorgere criticità nel coordinamento dei servizi erogati dal Programma medesimo così come nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per i cittadini malati di SLA della Provincia di Bologna oltre che sulle esperienze sulle Atassie costruite nel centro dedicato di Granarolo dell’Emilia”.
Secondo la consigliera dem, le associazioni si sono già confrontate con la direzione dell’Irccs, dell’Ausl e dell’assessorato regionale alla Salute, sostenendo la necessità di garantire la continuità del progetto “oppure, in attesa di una nuova figura di responsabile del progetto in questione, valutare la possibilità di porre in essere un periodo di transizione di 36 mesi, prolungando in servizio il dottor Fabrizio Salvi al fine di non creare un vulnus o ritardi nella coordinazione e nell’esecuzione dei progetti”. Il programma, attivo da 20 anni e punto di riferimento per i cittadini, coinvolge oltre duemila pazienti, con cure personalizzate, con un tutoraggio, consentendo l’integrazione fra strutture sanitarie e sociali e coinvolgendo la famiglia del malato.
Marchetti, dicendosi soddisfatta, ha ringraziato Donini, perché ha dato una “risposta rassicurante a chi è preoccupato. La Regione ha assicurato monitoraggio, ascolto e dialogo con le associazioni”.
(Gianfranco Salvatori)