“A che punto è la predisposizione del Piano energetico regionale? Non sarebbe opportuno convocare un tavolo regionale con le multiutilities gestori della fornitura di luce e gas e i Comuni soci per individuare forme e modalità per ridurre i costi a carico di famiglie e imprese?”. Lo ha chiesto il consigliere Igor Taruffi (ER Coraggiosa) in un question time.
“Aprire un tavolo con la multiutilities non è una prerogativa delle Regioni, ma dello Stato. Noi, comunque, abbiamo aperto un’interlocuzione con queste aziende. Il Piano energetico 2022-2024 ha replicato il sottosegretario Davide Baruffi– ha visto una proposta che è in attesa di approvazione. La Giunta da anni è in linea con gli obiettivi fissati dal Patto per il lavoro e per il clima, e sostiene gli investimenti con le risorse programmate. A breve, poi, presenteremo un’iniziativa sulle comunità energetiche”. Baruffi ha ricordato gli impegni del governo per contrastare il caro bollette: 1,2 miliardi per il terzo trimestre 2021, 3,5 miliardi per il quarto, e 5,5 miliardi per il primo trimestre 2022. Inoltre, il nuovo decreto del governo proroga le misure del primo trimestre e aggiunge la riduzione degli oneri e dell’Iva, rafforza il bonus per famiglie in difficoltà e numerose nonché per le imprese energivore, insieme con il credito di imposta e l’accelerazione sulle energie rinnovabili.
Taruffi, nell’interrogazione, ha ricordato il “vertiginoso aumento delle bollette di luce e gas che ha raggiunto in taluni casi percentuali in tripla cifra” colpendo famiglie e imprese. E ha accennato alla crisi tra Ucraina e Russia che rischia di aggravare la situazione energetica. L’aumento dell’energia fa di conseguenza salire i “beni di prima necessità colpendo in modo drammatico le fasce della popolazione meno abbienti e che già vivono in condizioni di fragilità e povertà”. Aumenti che colpiscono anche le Pubbliche amministrazioni in generale. Insufficienti, secondo Taruffi, le misure del governo. A denunciare l’insostenibilità della situazione ci sono anche le associazioni del Terzo settore, alcune delle quali “hanno annunciato che saranno costrette chiudere”.
Al termine, Taruffi si è detto soddisfatto e ha “colto la volontà di Regione di intervenire”.
(Gianfranco Salvatori)