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Question time Trande (AVS): “Chiarire effetti dazi USA su economia Emilia-Romagna”

Il consigliere paventa ripercussioni negative “sulle economie dei paesi che allo stato attuale esportano verso gli USA più di quanto importano”

“Chiarire se l’eventuale applicazione di dazi all’UE da parte degli Stati Uniti possa avere effetti diretti o indiretti sulle attività produttive della nostra regione e, nel caso, se sia possibile fare una stima della potenziale contrazione economica e della perdita di posti di lavoro”.

A porre il quesito all’esecutivo regionale è il consigliere di AVS Paolo Trande, il quale, rifacendosi alle dichiarazioni rilasciate dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, paventa ripercussioni negative “sulle economie dei paesi che allo stato attuale esportano verso gli Usa più di quanto importano”.

Ricordando la spirale di dazi incrociati di stampo protezionistico tra USA e UE risalente al primo mandato Trump che è stata risolta solo nel 2021, Trande teme le ripercussioni sul made in Italy, dal momento che gli Stati Uniti sono il secondo mercato di destinazione dopo quello tedesco per un controvalore di 66,4 miliardi nel 2024. “Nello specifico continua il consigliere di AVS- le imprese regionali esportano negli USA circa 10,4 miliardi di euro trainati dai settori della meccanica, medicinali, agroalimentare allargato e ceramico”.

In fase di risposta, il Vicepresidente della giunta Vincenzo Colla ha chiarito come “è indubbio che la nuova politica commerciale statunitense può avere impatti molo negativi, soprattutto per la nostra regione. Alcuni settori, moda e agroalimentare in primis, sono già in chiara sofferenza per le incertezze che scontano i mercati”.

Due gli scenari tratteggiati dal Vicepresidente della Giunta e che potrebbero manifestarsi nel breve periodo: “o un ulteriore inasprimento del 10% sui prodotti già daziati, oppure un applicazione generalizzata di dazi del 10% su tutti i prodotti verso gli USA. Nel primo caso l’Emilia-Romagna sarebbe esposta in misura leggermente superiore rispetto alla media nazionale per un 9% globale che equivarrebbe a circa 1 miliardo di euro in controvalore. Nel caso di dazi generalizzati, invece, la nostra regione registrerebbe una contrazione intorno al miliardo e trecento milioni circa. Va comunque sottolineato che, se è vero che la nostra regione sarebbe tra le più colpite da questa guerra commerciale, va anche sottolineato come il nostro tessuto produttivo sia particolarmente flessibile e competente per reagire in tempi brevi ad uno scenario così negativo. Auspicando una risposta europea che eviti lo schiacciamento tra USA e Cina, entro breve sarà convocato un tavolo specifico con le parti sociali per ragionare su questi scenari”.

Paolo Trande si è quindi detto “soddisfatto per l’accuratezza della risposta ma non certo degli scenari delineati”. Per il consigliere di AVS i dazi si inseriscono “su un quadro di 23 mesi di calo industriale che per l’Emilia-Romagna si traduce in una contrazione dell’8%. Per evitare di soccombere definitivamente a un quadro oltremodo preoccupante, c’è quindi bisogno di una risposta europea forte e condivisa perchè qualunque iniziativa isolata sarebbe oltremodo perdente”.

(Luca Boccaletti)

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