Chiarire le modalità di aggiudicazione negli appalti di servizi di pulizia banditi da Intercent-ER. A chiederlo alla Regione, con un’interrogazione a risposta immediata in Aula, è Elena Ugolini (Rete civica).
“Negli ultimi anni le gare per i servizi di pulizia e sanificazione bandite in Emilia-Romagna da Intercent-ER e da altri enti pubblici regionali hanno mostrato una tendenza costante alla concentrazione delle aggiudicazioni in capo a un numero limitato di grandi imprese”, spiega la consigliera che evidenzia come dall’analisi dei dati raccolti negli ultimi 6-8 anni “su 11 procedure esaminate per un valore complessivo superiore a 342 milioni di euro, le stesse imprese si ripetono sistematicamente come aggiudicatarie”.
“I principi sanciti dal decreto legislativo 36 del 31 marzo 2023, del nuovo Codice dei contratti pubblici, in particolare dall’articolo 58, – continua la consigliera – stabiliscono la regola generale della suddivisione in lotti funzionali o territoriali e la necessità di proporzionare i requisiti di partecipazione per garantire la più ampia apertura del mercato e la partecipazione delle piccole e medie imprese”.
Ugolini sottolinea come da uno studio comparativo preliminare non risultano casi sovrapponibili per livello di concentrazione delle aggiudicazioni a quello osservato in Emilia-Romagna pertanto, chiede alla Giunta “quali imprese, anche tenendo conto dei mutamenti societari delle imprese, a far data dal 2004, anno di istituzione di Intercent-ER, ad oggi si sono aggiudicate in Emilia-Romagna i servizi di pulizia, sanificazione e servizi complementari e quante e quali proroghe sono state concesse, nel suddetto arco temporale, alle imprese aggiudicatarie dei suindicati servizi”.
“Le procedure indette da Intercent sono sempre improntate alla massima trasparenza”, risponde l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi che ricorda come “ad esempio, la procedura per l’affidamento del servizio di pulizia, sanificazione e servizi complementari a ridotto impatto ambientale, attualmente ancora in corso, ha ammesso alla procedura quasi 30 partecipanti, quindi un numero particolarmente ampio. Inoltre, voglio sottolineare come la procedura di gara del 2021 sia stata vinta da ditte che negli ultimi anni non erano risultate aggiudicatarie di altre procedure. Confermo l’egregio lavoro svolto dall’agenzia che ad oggi consente alla Regione Emilia-Romagna di realizzare ingenti risparmi. In particolare, nel 2024 le iniziative di acquisto hanno prodotto risparmi per 318 milioni di euro per le Pubbliche amministrazioni, con una crescita del 27 per cento rispetto all’anno precedente”.
Ugolini non si ritiene comunque soddisfatta: “Bisognerebbe fare come in Toscana, cioè ridurre la dimensione economica dei singoli lotti e introdurre un limite massimo di lotti aggiudicati alla stessa impresa: tre lotti dati alla stessa impresa su otto lotti complessivi, come viene fatto in Emilia-Romagna, determina una concentrazione molto importante. Si costituisca – propone la consigliera – un osservatorio regionale permanente sulla concorrenza negli appalti di pubblici servizi, incaricato di monitorare annualmente la distribuzione dei lotti degli aggiudicatari”.
(Giorgia Tisselli)



