Più investimenti per migliorare e rinforzare il servizio di emergenza urgenza negli ospedali emiliano-romagnoli. A chiederlo è Elena Ugolini (Rete Civica) con un’interrogazione a risposta immediata in Aula con la quale sottolinea l’importanza di ripristinare i Punti di primo intervento in tutte quelle zone in cui questi sono stati sostituiti in maniera insufficiente dai Centri di assistenza urgenza (Cau).
“I Cau -ha sottolineato la consigliera- non hanno saputo corrispondere pienamente alla duplice aspettativa che ne accompagnava l’istituzione: potenziamento del servizio di emergenza urgenza e ausilio alla rete della continuità assistenziale. Mentre per quanto riguarda la continuità assistenziale si è dimostrato un blando ausilio, in relazione al potenziamento del servizio di emergenza i nuovi Cau hanno paradossalmente determinato un generale arretramento del servizio, in particolar modo laddove hanno sostituito totalmente i Punti di primo intervento”.
Pertanto, ha concluso Ugolini, “la giunta faccia chiarezza sulle sue intenzioni in merito ai Cau e intervenga per correggere la situazione mettendo al centro la salute dei cittadini e valorizzando il lavoro del personale sanitario. Occorre inoltre ragionare sui costi di attivazione e gestione dei Cau per valutarne la possibile futura utilità”.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Massimo Fabi: “Ci sono tre ambiti nel ruolo dell’assistenza urgenza. I Cau sono stati introdotti in quelle strutture qualificate ad assistere codici di minor gravità e nelle quali era impiegato personale ad alta specializzazione: è stato fatto per rendere più appropriata la competenza necessaria per la gestione dei codici di minor gravità. In seconda battuta, nei comuni capoluogo i Cau vicini ai pronto soccorso stanno dando ottimi risultati sul contenimento degli accessi per i codici di minor gravità. Soprattutto nell’area Emilia Nord, l’accesso ai Cau supera in alcuni casi il 40-50%. Poi c’è la tipologia di Cau collocati nelle Case della comunità che da Pnrr sono un obiettivo fondamentale per l’intero sistema. L’obiettivo è creare aggregazioni territoriali per gestire le situazioni urgenti. E’ un elemento fondamentale per la riorganizzazione dei Cau. Ci occorre il tempo utile per condividere gli obiettivi coi medici di base”.
La consigliera Elena Ugolini ha replicato: “Chiederò un ulteriore approfondimento perché i dati portati non sono abbastanza esaustivi. E’ necessario avere dati che facciano capire in modo dettagliato i costi e i benefici”.
(Lucia Paci)



