Potenziare l’immunizzazione passiva contro il Virus respiratorio sinciziale (Vrs), adeguandosi alle prescrizioni recentemente emerse in Conferenza Stato-Regioni, e assicurare la possibilità di accesso universale per i bambini nati in tutto l’arco dell’anno, come accade in altre regioni. Lo chiede Elena Ugolini (Rete Civica) con un’interrogazione a risposta immediata in Aula.
“Nella seduta del 17 ottobre scorso -ha ricordato la consigliera- la Conferenza Stato-Regioni ha discusso dell’immunizzazione contro il Vrs, istituendo un tavolo di coordinamento e provvedendo a un apposito stanziamento di 50 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale destinate alla realizzazione di specifici obiettivi del Piano sanitario nazionale. In Emilia-Romagna il virus si registra principalmente tra ottobre e aprile con picco a gennaio e febbraio. Colpisce le vie respiratorie dei bambini e in molti casi c’è necessità di ricovero in terapia intensiva”.
“Nelle Regioni che hanno implementato una strategia di immunizzazione estesa a tutti i bambini, si è registrato un 60% di riduzione per l’accesso in pronto soccorso, ricovero in ospedale e terapia intensiva”, ha proseguito la consigliera sottolineando che “la Regione Emilia-Romagna deve impegnarsi maggiormente per aumentare le possibilità di copertura vaccinale monoclonale contro il Vrs come anche ha avuto modo di rimarcare il board del calendario vaccinale per la vita e della Società italiana di neonatologia”, ha concluso Ugolini.
Ha risposto la sottosegretaria alla presidenza di giunta Manuela Rontini: “In assenza di indicazioni del ministero della Salute, nel 2024 l’Emilia-Romagna ha stabilito la somministrazione dell’anticorpo ai nati tra ottobre e febbraio, periodo di maggiore circolazione del virus, per poi estenderla ai nati a settembre e marzo 2025 tenendo conto dell’epidemiologia e diffusione. A livello nazionale ci sono politiche disomogenee rispetto a ‘corti’ di somministrazione e tempi. Anche la copertura finanziaria nazionale è parziale e in via di assegnazione. L’auspicio è che il ministero aggiorni il calendario per il 2026 su tutto il territorio nazionale e si inserisca l’anticorpo nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Se le indicazioni arriveranno in tempo utile faremo riferimento a queste per offrire l’immunizzazione. Diversamente, partendo dai risultati 2024-2025 e in base alla disponibilità del farmaco, cercheremo di garantire la copertura più efficace possibile”.
La consigliera si è detta non soddisfatta: “Vorrei che anche l’Emilia-Romagna facesse quello che già mettono in atto altre Regioni per il bene dei nostri bambini”.
(Lucia Paci)
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