“Migliorare la qualità della detenzione delle donne in carcere”.
La richiesta, con un’interrogazione a risposta immediata in aula, arriva da Silvia Zamboni (Europa verde).
Dai dati diffusi dall’associazione Antigone emerge che, spiega la consigliera, “la presenza delle donne detenute nelle carceri italiane si attesta da molti anni poco sopra il 4% sul totale della popolazione detenuta. La capienza ufficiale delle carceri femminili è pari a 533 posti letto. Il tasso di affollamento ufficiale risulta del 112,3%, superiore al tasso di affollamento ufficiale generale delle carceri italiane (pari al 109,2%)”. “Nelle carceri dell’Emilia-Romagna – prosegue – sono presenti 3.600 detenuti di cui 149 donne. Sono cinque le sezioni femminili in regione: Bologna, Forlì, Modena, Piacenza e Reggio Emilia”.
“Come messo in luce da Antigone, numeri bassi non possono significare bassa attenzione”, rimarca Zamboni. “Lo scorso 7 marzo, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘(In)curabile bellezza. Donne che fanno comunità’, il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri e Caterina Liotti del Centro documentazione donna di Modena – sottolinea la capogruppo di Europa verde – hanno confermato nei loro interventi le difficoltà di genere messe in luce da Antigone. Anche in Emilia-Romagna il numero esiguo di donne detenute rende gli istituti penitenziari un mondo squilibrato in quanto pensato e organizzato in funzione degli uomini detenuti”.
Zamboni cita poi la proposta del garante Cavalieri sulla detenzione femminile, facendola sua: “Prevedere parametri diversi per la finanziabilità di percorsi formativi da parte della Regione Emilia-Romagna, favorendo la partecipazione di donne, anche per gruppi ristretti; promuovere percorsi di accoglienza in misura alternativa al carcere sostenendo la rete delle realtà che operano in questo ambito attraverso finanziamenti; vigilare affinché nelle progettazioni dei Comitati locali per l’area dell’esecuzione penale adulti siano inseriti interventi per donne detenute, anche nei casi in cui nel territorio non sia presente un istituto penitenziario con una sezione femminile”.
La risposta arriva in aula dall’assessore regionale Igor Taruffi, che elenca le iniziative della Regione Emilia-Romagna riservate al reinserimento dei detenuti, a partire dalle donne: “C’è una specifica attenzione a particolari gruppi di persone, comprese le donne. Sono previsti percorsi dedicati e la formazione può essere attivata anche per piccoli gruppi. Per questo abbiamo investito risorse regionali specifiche”.
La replica di Zamboni: “Importante ci sia un’apertura sulla formazione per le donne, utile finanziare questi progetti”.
L’assessore ha poi proposto un approfondimento sul tema in commissione, idea accolta dalla consigliera Zamboni.
(Cristian Casali)