Riattivare gli ambulatori dedicati ai trattamenti di agopuntura nell’ospedale Bellaria di Bologna e in quello di Bazzano (Valsamoggia, Bologna), e far partire l’attività dell’ambulatorio per l’agopuntura previsto all’Istituto ortopedico Rizzoli. È quanto chiede, con un’interrogazione a risposta immediata, la consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde) alla luce di un recente appello all’Ausl di Bologna da parte di pazienti oncologiche.
“Le donne che affrontano il percorso di cura oncologica -ha sottolineato Zamboni- si trovano ad affrontare effetti collaterali più o meno intensi. L’agopuntura rappresenta una metodica terapeutica antica e non invasiva che, in affiancamento ai trattamenti chemioterapici, allevia alcuni di tali effetti migliorando la qualità di vita delle pazienti. I benefici sono stati apprezzati dalle pazienti oncologiche che frequentavano l’ambulatorio di medicina integrata dell’ospedale Bellaria, ancora chiuso da ottobre 2021. Nello stesso anno si è aggiunta la chiusura dell’analogo ambulatorio all’ospedale di Bazzano. Da allora, nonostante la raccolta di quasi 2mila firme consegnate all’Ausl di Bologna, le pazienti attendono ancora il riavvio del servizio e nel frattempo si sono rivolte a strutture private dovendo sostenere costi impegnativi”.
La risposta all’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Visti gli ottimi risultati in termini scientifici che dimostrano l’efficacia dell’agopuntura, accompagnata dal supporto psicologico, per le pazienti oncologiche dobbiamo verificare la possibilità che questi trattamenti possano essere garantite dal sistema sanitario pubblico. La Regione sta dialogando con le aziende coinvolte per garantire la prosecuzione delle prestazioni: occorre proseguire il percorso intrapreso”.
La consigliera si è detta soddisfatta: “Positivo che il tema sia all’attenzione della Regione. Chiediamo di essere informati tempestivamente quando sarà ripreso il servizio”.
(Lucia Paci)