“La Regione ha deciso di mantenere la partecipazione in Banca Etica perché questo è in coerenza con lo Statuto della Regione e vista anche la situazione che stiamo vivendo a seguito della pandemia da Coronavirus. Sulla vicenda oggetto dell’interpellanza del consigliere Rainieri si ricorda che per ora sono ipotesi di reato e non c’è una sentenza definitiva. Ricordiamo anche per Banca Etica salvare vite in mare è un lavoro insostituibile. Alla stato dei fatti attuali Banca Etica non intende presentarsi parte civile in questa fase, posizione che sottoscriviamo”. Così la vicepresidente della Regione Elly Schlein ha risposto all’interpellanza del consigliere Fabio Rainieri (Lega) sulla partecipazione azionaria della Regione a Banca Etica, con particolare riguardo al perseguimento delle finalità di sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale.
“La Regione Emilia-Romagna si adoperi affinché Banca Etica, di cui è azionista, si costituisca parte civile nel procedimento penale riguardante la vicenda della nave Mare Jonio, i cui gestori sono sospettati di aver fatto avere alla società armatrice della nave Mare Jonio 125.000 euro per trasbordare 27 migranti irregolari da una petroliera danese alla stessa Mare Jonio facendoli poi sbarcare illegalmente in Italia. Se provate, si tratterebbe di azioni palesemente in contraddizione con le finalità sociali e di sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale per cui Banca Etica ha procurato, tra finanziamenti diretti e attività di crowdfunding, 1.165.000 euro a Ong per consentire la navigazione di Mare Jonio”, spiega Rainieri che, alle luce delle parole del rappresentante della Giunta, si è detto insoddisfatto e si augura che “la Giunta segua tutta questa vicenda: giusto salvare chi è in mare, ma si deve controllare che tutto questo venga fatto bene, perché eventuali cose che non vanno rischiano di danneggiare ‘la parte buona’ del loro lavoro. Vigileremo”.
(Luca Molinari)