Con il Defr 2022, il secondo di questa legislatura, vengono definiti gli obiettivi strategici che concorrono a sviluppare il programma di mandato 2020-2025 e il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto con il partenariato istituzionale nel dicembre scorso.
“Il Documento di programmazione economica e finanziaria regionale si inserisce in questa cornice strategica, l’obiettivo è il rilancio dell’Emilia-Romagna costruito sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, ha sottolineato in aula il relatore di maggioranza del provvedimento Luca Sabattini (Pd).
È importante, ha poi sottolineato il consigliere, “dare una spinta ancora più decisa per uscire dalla crisi, usando tutti gli strumenti a disposizione per aprire una stagione di investimenti”. Oggi, ha spiegato il dem, “lo scenario economico è di prudenziale ottimismo: il Defr 2022 rappresenta il rilancio della nostra regione, per il quale stiamo giocando una partita fondamentale”.
In Emilia-Romagna il tasso di crescita previsto nel 2021 equivale a circa il 6 per cento.
Stefano Bargi (Lega), relatore di minoranza, ha parlato dell’andamento dell’economia in regione: “Le previsioni riguardo al prodotto interno lordo sono in crescita, ma bisogna essere cauti, in quanto difficilmente con questi ritmi di crescita riusciremo a ritornare ai livelli pre crisi”. La strada, ha rimarcato, “non è quella della Ue,dato che non tutto può piovere dall’alto e buona parte delle risorse comunitarie sono prestiti che vanno restituiti”. Il leghista, poi, ha affrontato il tema ambiente: “le transizioni devono tenere conto del passo del paese, non si possono addossare i costi sui cittadini”.
“Il Defr è frutto del lavoro di mesi, la Giunta regionale conferma un piano degli investimenti particolarmente rilevante, pari a 14,3 miliardi di euro, quasi 897 milioni in più rispetto a quanto previsto con il Defr approvato a giugno dello scorso anno, per sostenere un ciclo positivo di crescita”, ha evidenziato l’assessore al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo Calvano. Il ruolo del pubblico, ha poi sottolineato, “è fondamentale, questo è l’approccio dell’Emilia-Romagna”. Dobbiamo, ha ribadito, “governare la ripresa, serve un’azione sinergica”. Occorre poi, ha concluso, “continuare in modo deciso nella lotta al Covid, l’obiettivo è arrivare a vaccinare tutti”.
Il Defr 2022 si compone di tre parti: nella prima parte vengono analizzati gli scenari economici di riferimento internazionale, nazionale, europeo, regionale e locale; la seconda parte illustra i 95 obiettivi strategici, organizzati per deleghe politiche; la terza, infine, riporta gli indirizzi strategici assegnati alle società controllate o partecipate e agli enti strumentali della Regione Emilia-Romagna, mentre una specifica sezione è dedicata alle società in house.
Gianni Bassi (Pd) ha parlato dell’economia del mare, “un settore strategico, tanto che servono investimenti importanti per il sistema portuale, per noi quello di Ravenna, e il Defr non può che fare emergere questi aspetti”. Il dem Stefano Caliandro ha parlato di “documento centrale, che esplicita la visione dell’ente”. Al tempo della crisi economica più difficile, ha rimarcato, “è importante interrogarsi sul tasso di crescita di questa regione, che sarà nel 2021 del 6 per cento. Il Defr ci consegna un’idea di regione basata sull’equità sociale che si amalgama con il tema dello sviluppo sostenibile”. Serve, ha concluso, “una grande pianificazione”. Marcella Zappaterra, capogruppo del Pd, ha spiegato, relativamente alla questione delle misure anti Covid, che per contrastare il virus “anche per entrare in aula assembleare dovrebbe essere necessario il green pass, così come per gli altri luoghi pubblici; occorre ragionare su questo tema”. Sul Defr ha parlato di “documento importante, in quanto pone le basi della ripartenza della nostra regione nel post pandemia. E’ strumento equilibrato, traccia bene gli obiettivi strategici e i risultati attesi ed è un atto molto serio proprio perché misurabile”.
Per Giancarlo Tagliaferri (Fdi) “dobbiamo smetterla di cercare dei capri espiatori per gli errori commessi collegati al contrasto al Covid: incentivate le vacanze in riviera ma poi vi lamentate se i treni sono pieni”. Critico poi sulle affermazioni dell’assessore Felicori sui treni per soli vaccinati, dichiarazione “che ricorda il razzismo e la più becera cattiveria, in quanto ci sono persone che non possono vaccinarsi perché troppo fragili o perché reduci da interventi chirurgici”. Michele Barcaiuolo (Fdi) ha parlato di “visione di questa Regione supina rispetto alla narrazione del mainstream in svariate materie, a partire dal tema delle infrastrutture”. Diversi gli emendamenti al Defr presentati dal consigliere. Per Marco Lisei, capogruppo di Fdi, “questo documento ha degli squilibri, a partire dal tema della transizione ecologica, troppo centrata sul green, fino a quello della sanità territoriale, che avete depotenziato”.
Silvia Piccinini (Cinquestelle) ha criticato gli interventi dei consiglieri leghisti, parlando di “intolleranza della Lega verso le persone Lgbt”. Questo documento, la consigliera è poi intervenuta sul Defr, “fa fare passi avanti a questa regione sul tema della transizione ecologica”. Sul tema ha presentato anche diversi emendamenti.
Matteo Rancan (Lega) ha ribadito la necessità, presentando anche un odg al Defr, di realizzare la quarta corsia tra Piacenza e Modena, sull’A1, e, con un secondo odg, di prevedere più corse ferroviarie il lunedì e il venerdì tra Piacenza e Ancona. Ha poi parlato di “gravi mancanze nel Defr”, riaffermando però l’impegno della Lega per migliorare il documento (con la presentazione di numerosi emendamenti). Per Matteo Montevecchi, sempre del Carroccio, “il Defr è intriso di ideologia, a partire da quella gender: per questo motivo ho presentato 15 emendamenti per spogliare il provvedimento da questa ideologia” (Giuseppe Paruolo del Pd ha subito replicato a Montevecchi: il termine identità di genere è chiarito in modo inequivoco dalla legge regionale approvata nell’agosto 2019, che fa riferimento alla legge nazionale). Anche per Valentina Stragliati (anche lei della Lega), che fa eco a Rancan, “in Emilia-Romagna ci sono problemi sui trasporti e sulle infrastrutture: in estate è un problema percorrere la tratta autostradale Piacenza-Modena, gli incidenti sono all’ordine del giorno”. Critica anche lei rispetto alle affermazioni di Felicori sui treni per vaccinati. Ha chiesto poi che “tutti siano messi nella condizione di vaccinarsi in tempi brevi”. Critico sulle dichiarazioni di Felicori anche il consigliere Massimiliano Pompignoli (della Lega), “siamo rimasti basiti”. Ha poi chiesto all’esecutivo di “sostenere le città candidate a ospitare il prossimo festival Eurovision”(sull’argomento è stato presentato un odg a firma Pompignoli-Rontini, approvato dall’Assemblea). Per Emiliano Occhi (anche lui del Carroccio) “è ingiustificato il giubilo sul pacchetto europeo rivolto alla transizione ecologica: massacrare il tessuto economico non gioverà all’ambiente, sarà la Cina a trarne beneficio”. Mentre per Daniele Marchetti (Lega) “nel Defr si ammettono gli errori del passato in ambiti quali la sanità, con i tanti tagli venuti a galla con il Covid”. Critico anche lui rispetto alle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Cultura. Michele Facci (Lega) ha parlato di “incongruenze” nella parte del Defr sulla montagna, “in contraddizione con le politiche che la Giunta dice di voler portare avanti: per contrastare lo spopolamento del territorio servono infrastrutture adeguate, serve un piano organico di supporto, anche rispetto al lavoro”.
Per Silvia Zamboni (Europa verde) il tema della transizione ecologica “infiamma i consiglieri”, tanto che si comincia a parlare “di un approccio diverso”. Dall’Europa, ha spiegato, “le indicazione sono chiare: la transizione va messa in campo in maniera solida, senza perdere di vista gli aspetti sociali”. Le decisioni, ha concluso, “vanno prese, a partire dalla nostra regione”.
Diversi gli emendamenti presentati da Marco Mastacchi (Rete civica), su svariati temi: pari opportunità, montagna, digitale e pianificazione urbanistica dei comuni.
Valentina Castaldini (Forza Italia), che ha presentato un ordine del giorno e diversi emendamenti, ha ribadito la necessità di “dare voce ai sindaci del territorio”. Ha poi lamentato, sul tema del welfare, che “il fondo sulla non autosufficienza non è stato impiegato nella sua interezza, aspetto che va subito corretto”. Sul tema affitti ha chiesto tutele anche per i proprietari, sollecitando l’attivazione di un fondo che li garantisca. Ha poi chiesto che il trasporto pubblico sia gratuito per i giovani fino a 19 anni.
Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ironizza sul fatto che siano le destre a dare lezioni sulla sanità pubblica: “Voi al governo, anche locale, non avete fatto altro che tagliare sui servizi sanitari e privatizzare”. Discutere poi, ha aggiunto, “due ore sulle dichiarazioni di un assessore che peraltro non c’entrano niente con il Defr, è inaccettabile, segno che, evidentemente, mancano argomenti di merito”.
Il Defr è stato approvato dall’Assemblea a maggioranza. Via libera anche a 11 dei 51 emendamenti e subemendamenti presentati e a 1 dei 6 ordini del giorno.
(Cristian Casali)