L’Assemblea legislativa ha approvato il rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2018. Sì da Pd, Si e Misto (Silvia Prodi), voto negativo da Ln, M5s, Fdi e Fi.
“La Corte dei conti ha accertato un saldo di competenza positivo tra entrate e spese per 246 milioni di euro e il rispetto dei vincoli di bilancio ma anche l’ulteriore riduzione del debito di 43 milioni (oltre 195 in quattro anni), il tutto al netto di un accantonamento prudenziale di 1,2 miliardi di euro”. È intervenuto all’inizio della seduta Gianni Bessi (Pd), relatore di maggioranza sul provvedimento.
“Una gestione virtuosa – ha poi ribadito il consigliere – che passa per il contenimento della spesa regionale (spese di rappresentanza, missioni e incarichi di consulenza), per la tempestività dei pagamenti delle fatture commerciali, per il riordino delle partecipate regionali, oltre che per i risparmi ottenuti grazie al ricorso al mercato elettronico”. In Emilia-Romagna, ha aggiunto Bessi, “possiamo dire che la virtuosità dei conti si accompagna, anche per il 2018, con lo sviluppo di una società regionale solida, che sa guardare avanti in ambito economico, che riesce a offrire servizi sociali e sanitari adeguati che non rinuncia a un’ottica inclusiva nel lavoro come nel sociale, proponendo un metodo basato su concertazione e scelte condivise con tutti gli attori sociali”. Possiamo vantare, ha poi sottolineato, “un sistema sanitario che riesce a collocarsi ai primi posti in Italia e in Europa, senza tacere l’enorme sforzo in termini di programmazione e investimento che questa Regione continua a compiere sul trasporto pubblico e sulle infrastrutture (per perseguire obiettivi di mobilità sostenibile e miglioramento ambientale), oltre agli investimenti per rendere attrattiva la nostra regione, per qualificare il tessuto imprenditoriale, per sostenere la rete commerciale e innovare l’offerta turistica”. Risultati, ha poi spiegato, “ottenuti senza aumentare la pressione fiscale, ma, anzi, abolendo il superticket sanitario, liberando 31,3 milioni di euro per i territori quale finanziamento del patto di solidarietà e promuovendo azioni per contrastare il precariato nell’ente”. Unico appunto della Corte, ha evidenziato, “riguarda una legge del 1982, peraltro già abrogata”. Con il bilancio di previsione per il 2019, ha concluso, “confermiamo voce per voce l’impegno dell’Emilia-Romagna nel sociale, per lo sviluppo economico, per l’ambiente e a favore dei giovani”.
Giudizio opposto, sul parere della Corte dei Conti, Matteo Rancan (Ln): “dato che è previsto un contradittorio domani mattina presso la stessa Corte, appare scorretto approvare oggi il rendiconto, scelta che si configura come la volontà di forzare la mano”. Il consigliere ha poi parlato di “120 milioni in meno nelle casse della Regione, poiché sono state sbagliate le previsioni”. Inoltre, ha concluso, “risultano ancora 72 milioni da incassare dal 2013 e dal 2014, il che impone maggiore trasparenza e rigore”.
Per Michele Facci (Fdi) “il rendiconto descrive una Regione fortemente indebitata e ingessata, anche per operazioni contabili sbagliate”. Mancano invece, ha aggiunto, “operazioni virtuose rivolte a ridurre il debito”. Inoltre, ha rimarcato, “nessuno parla del dato sul disavanzo, che anche quest’anno sfiora 1,9 miliardi di euro”. Anche con gli interessi passivi causati dai derivati, ha poi evidenziato, “sono stati perse svariate decine di milioni”. In più, ha spiegato, “per gli investimenti si stanziano solo 7,35 milioni”. Il nostro giudizio, ha quindi concluso, “è fortemente negativo”.
Anche Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha chiesto il rinvio del voto “per il giudizio con riserva della Corte dei conti”. È stata sollevata, ha rimarcato, “una questione di costituzionalità su una legge della nostra Regione e quindi è opportuno che l’Assemblea, che ha il compito di esercitare il controllo, preveda una verifica sul merito”.
Al termine della seduta l’assessore al Bilancio, Emma Petitti, ha ribadito che “il giudizio della Corte rispetto al rendiconto è stato positivo: la Regione Emilia-Romagna ha chiuso il 2018 con un saldo di competenza positivo tra entrate e spese, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito senza alzare le tasse per cittadini e imprese, alleggerendo, anzi, il loro carico fiscale con misure come l’abolizione dei superticket sanitari e stanziando fondi per tagliare l’Irap alle aziende dei comuni montani”.
(Cristian Casali)