Imprese lavoro e turismo

Assestamento bilancio Regione: una manovra da 500 milioni per la ripresa

Al via la discussione definitiva sull’assestamento e sul collegato. Disco verde da Manuela Rontini (Pd), critiche da Stefano Bargi (Lega)

Sostegno ad attività e imprese colpite dalla crisi generata dalla pandemia, più fondi per la sanità, la montagna e per la cultura; risorse per il trasporto pubblico e interventi per favorire una mobilità sostenibile, soprattutto quella “sulle due ruote”.

E’ iniziata questa mattina in Assemblea legislativa la discussione definitiva sul “pacchetto Bilancio” (Rendiconto, assestamento, collegato legislativo e Defr) proposto dalla Giunta, una manovra che, grazie all’Assestamento, movimenta risorse aggiuntive per mezzo miliardo di euro e che, fra le altre misure, vede confermati i fondi straordinari per ristori post alluvione (130 milioni), la ripartizione straordinaria del fondo sociale di coesione (120 milioni) e il fondo investimenti delle Regioni (35,5 milioni). Alla manovra di assestamento si sommeranno lo svincolo dell’avanzo vincolato per 25 milioni, particolarmente rivolto alle politiche di welfare e all’attrattività turistica, poi nuovi investimenti per il dissesto idrogeologico della costa per 22 milioni e nuovi ristori per imprese e associazioni per oltre 30 milioni di euro.

Scorrendo i vari titoli dell’Assestamento e del collegato legislativo si vede come, tra le altre cose, la Giunta preveda risorse aggiuntive pari a 13 milioni di euro per il comparto sanità al fine di potenziare i Livelli essenziali di assistenza e cura (Lea), 8 milioni di euro per l’agricoltura, 4 milioni per il trasporto pubblico, 4,6 milioni per il progetto di mobilità sostenibile “Bike to Work”, 1,5 milioni per la montagna, 1,6 milioni per la cultura, 1,7 per le politiche di energia ecologica.

“È un assestamento che guarda allo sviluppo e al futuro, alla ripresa e alla coesione sociale. Ed è possibile con questo respiro perché l’Emilia-Romagna ha un Bilancio solido, è una Regione ben amministrata”, spiega l’assessore al Bilancio Paolo Calvano, che ricorda come con questo provvedimento la Regione ripartisca anche i fondi statali previsti per la ripresa post coronavirus, le cui principali “poste di Bilancio” sono: 10 milioni alle imprese, 20 milioni per il trasporto pubblico, 7 milioni per il piano vaccinale e 3 per il personale del comparto sanità.

“E’ una manovra espansiva che punta a sostenere le aziende e le famiglie nella fase della ripresa: la Regione agisce nell’interesse della nostra comunità confermando gli interventi e le iniziative con cui dall’inizio della pandemia le Istituzioni hanno messo in campo per fronteggiare il Coronavirus per la tenuta del settore socio-sanitario e del tessuto economico”, spiega la relatrice di maggioranza Manuela Rontini (Pd), che ricorda, in modo dettagliato, tutte le voci dell’assestamento e del collegato ricordando soprattutto l’impegno per la sanità, per la cultura, per famiglie e imprese e per il sostegno ai Comuni montani e a quelli delle aree interne.

Dal canto suo il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) è molto critico, ricordando, tra l’altro, “le critiche di Confindustria alle novità introdotte in materia di accreditamento per la formazione professionale e l’assenza di misure sufficienti sul tema della semplificazione amministrativa: abbiamo idee alternative e le proponiamo attraverso i nostri emendamenti”. Poi ancora: “Ho sentito parlare di bazooka contro la crisi, ma nulla è avvenuto nella realtà: ci sono interventi non sufficienti per far fronte alla situazione imposta dal Coronavirus”, spiega Bargi, che critica anche alcune delle modalità tecniche di gestione dell’assestamento. In particolare boccia gli interventi destinati alla sanità ritenendo insufficiente quanto fatto dalla Giunta sul settore socio-sanitario: “Senza cadere nella politica delle case della salute, bisogna che la Regione riporti la sanità sul territorio”. Netta la posizione sul tema imprese e ripartenza: “Su ristori e sostegno a famiglie e imprese quanto fatto dall’Emilia-Romagna è nettamente inferiore a quanto fatto da altre Regioni”, sottolinea Bargi che boccia anche “la scarsa attenzione alla montagna e gli effetti negativi di certe politiche cosiddette ecologiste”.

(Luca Molinari)

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