Un questionario da inviare a tutti i dipendenti regionali come momento di ascolto sul “benessere” legato all’organizzazione e al contesto lavorativo, al fine di raccogliere possibili criticità all’interno del comparto, e l’assemblea del Cug Emilia-Romagna e dei Comitati che si sono costituiti a livello locale convocata per il prossimo 21 maggio. Questi le iniziative programmate dal Cug (Comitato unico di garanzia dell’Emilia-Romagna) illustrati dalla presidente (pro-tempore), Annalisa Vanneschi, alla Commissione Parità e diritti delle persone, presieduta da Roberta Mori.
Il Cug è un organismo, istituito dalla legge 183/2010, e sostituisce nelle Pubbliche amministrazioni i Comitati per le Pari opportunità e i Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, assumendone tutte le competenze. Ha come scopo di promuovere il benessere organizzativo e contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza morale e psichica dei lavoratori. In particolare, il Comitato intende assicurare, nell’ambito del lavoro pubblico, parità e pari opportunità di genere garantendo l’assenza di qualunque forma di violenza morale o psicologica e di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione e alla lingua. Il Comitato intende inoltre favorire l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l’efficienza delle prestazioni lavorative, razionalizzare e rendere efficiente ed efficace l’organizzazione della Pubblica amministrazione anche in materia di pari opportunità, contrasto alle discriminazioni e benessere dei lavoratori e delle lavoratrici. I Cug sono stati attivati sul territorio regionale per verificare l’attuazione della legge attuativa, per valorizzare il lavoro svolto dai Comitati e permettere alle Consigliere di Parità di collaborare con loro nello svolgimento delle loro funzioni.
Giulia Gibertoni (M5s) è intervenuta con numerose richieste di chiarimenti: dalle “forme di collaborazione e gli eventuali rischi di sovrapposizione tra il Cug e le consigliere di parità” alle “possibili interazioni tra la commissione Parità e diritti delle persone e il Cug”, dal “piano formativo per i componenti del Cug” alle “azioni positive in programma per il biennio 2015-2016” fino alle “ragioni del ritardo di tre anni tra la legge nazionale del 2010 che prevedeva la costituzione dei Comitati e l’effettiva istituzione avvenuta in Emilia-Romagna solo nel 2013”.
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